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M5S parlava di abrogazione della 107/2015, invece ancora nessuna modifica

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A 45 giorni dall’insediamento del Governo M5S-Lega, non si parla più di abrogare la legge 107/2015 ed anche alcune eventuali modifiche della cosiddetta Buona Scuola sembrano ancora lontane.

COSA DICEVA IL M5S IN CAMPAGNA ELETTORALE

Il M5S aveva promesso in campagna elettorale alcuni interventi precisi che riguardavano la cancellazione di tutta la Legge 107/2015. Per quanto riguardava l’alternanza scuola lavoro si parlava di eliminazione dell’obbligatorietà di ASL, promuovendo percorsi formativi più ampi, configurati come un’azione di apprendimento nel territorio; l’abrogazione delle norme in materia di alternanza scuola lavoro presenti all’interno della Legge n.107/2015; la revisione degli enti formativi dell’istruzione professionale secondaria e degli Istituti tecnici superiori (ITS).

Per quanto riguarda l’edilizia scolastica il M5S aveva promesso che ci sarebbe stato un piano decennale per la messa a norma e in sicurezza, la riqualificazione e il rinnovamento di tutte le scuole italiane e degli ambienti dell’apprendimento; un piano di ricognizione e monitoraggio costanti dei lavori eseguiti; l’istituzione di un Fondo unico cui si accede tramite piani triennali.

Per quanto riguarda invece il crescente potere dei dirigenti scolastici e la posizione dei docenti, il M5S si era impegnato ad abrogare la chiamata diretta ed eliminare gli ambiti introdotti dalla Legge n.107; monitorare il percorso di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione docente (FIT), per un’eventuale riduzione da tre a due anni (uno formativo e uno dedicato all’esperienza sul campo) ed eventuali revisioni dei requisiti di accesso;

Per quanto riguarda il bonus del merito ai docenti con contratto a tempo indeterminato, il Movimento 5 Stelle si era espresso chiaramente per la sua abolizione.

TUTTE PROMESSE CHE ANCORA NON HANNO AVUTO SEGUITO

Quello del M5S, almeno per ora, sembra essere stato solo un cartello elettorale per attrarre i voti della scuola. Alla vigilia del voto, quando, l’1 marzo 2018, il M5S ha presentato il Dirigente Scolastico Salvatore Giuliano per guidare il Miur, in tanti hanno avuto il sospetto che il m5S non aveva per nulla intenzione di abrogare la legge 107/2015. In quell’occasione l’attuale sottosegretario al Miur Salvatore Giuliano disse che “La Buona Scuola non va abolita, ma migliorata”, generando, con questa sua affermazione, confusione nell’elettorato del M5S. Oggi che sono passati 45 giorni dall’insediamento del nuovo Governo, le parole di Giuliano trovano conferma che non esiste nessuna volontà politica di abrogare la legge 107/2015, ma che ci saranno soltanto delle modifiche mirate solo in alcuni punti specifici.

Registriamo che per adesso la legge 107/2015, con grande soddisfazione del Partito Democratico e dell’ex Ministra Valeria Fedeli, resta così come è stata approvata nel 2015. Solo alcuni accordi sindacali hanno modificato sia giuridicamente che economicamente quanto previsto dalla cosiddetta Buona Scuola, ma ancora sul fronte legislativo nulla si è mosso.