“Il M5S da subito aveva denunciato che i tempi per l’approvazione della riforma erano stretti e con una lettera al premier aveva chiesto una corsia preferenziale per approvare più velocemente possibile la norma sulle assunzioni dei docenti precari, ma a questa nostra richiesta Renzi aveva detto no. Ora, a ridosso delle elezioni regionali di maggio, lo stesso Renzi cambia clamorosamente idea ed è chiaro il perchè: fin dall’inizio il suo obiettivo era usare le assunzioni degli insegnanti precari come merce di scambio per la campagna elettorale, usarle come spot ‘raccatta voti’, esattamente come fece con gli 80 euro per le elezioni Europee”. Lo affermano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Cultura di Camera e Senato.
“Così facendo – continuano – il Governo scavalca e umilia il lavoro del Parlamento che si sta svolgendo in questi giorni in Commissione Cultura alla Camera, dove da questo momento in poi il M5S farà un’opposizione ancora più dura contro un disegno di legge che distrugge la scuola italiana e la trasforma in un’azienda. Faremo di tutto per impedire che venga approvato un testo che introduce la chiamata diretta dei docenti e che trasforma la figura del preside in un manager che fa e disfa a suo piacimento. Siamo certi che gli insegnanti precari non cederanno al ricatto e al bluff del governo, ora più che mai bisogna scendere in piazza e far sentire forte la nostra voce”.
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