Il Movimento 5 Stelle ha depositato una mozione al Consiglio regionale campano finalizzata all’incremento di ore di lezione nelle scuole primarie del territorio della regione.
“Chiediamo al Consiglio regionale di impegnare la Giunta affinché favorisca l’applicazione del tempo pieno nelle scuole primarie della Campania. Nella proposta che abbiamo depositato e posta all’attenzione del presidente De Luca chiediamo alla Giunta iniziative utili e nel rispetto delle proprie competenze affinché con opportune sollecitazioni al Governo e Parlamento in Conferenza Stato-Regioni parta in Campania il tempo pieno nelle scuole primarie”.
“Elevare l’orario scolastico in 40 ore settimanali, costituisce un progetto educativo di forte valenza democratica – evidenzia il M5S- idoneo a riscattare sul piano sociale larghi strati di popolazione e a contrastare nei fatti la dispersione scolastica, soprattutto in aree socialmente più depresse”.
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“Le statistiche mostrano in modo implacabile che la maggiore diffusione del tempo pieno è nelle scuole settentrionali rispetto a quelle meridionali; l’estensione del tempo pieno nelle regioni meridionali, soprattutto mediante l’offerta di opportunità educative e di carattere extra-scolastico, avrebbe degli indubbi riflessi positivi sugli allievi, idoneo, nel lungo periodo, a ridurre altresì le discrepanze tra le regioni”.
“I riflessi positivi dell’incentivo al tempo pieno nelle scuole si riscontrerebbero anche sotto il profilo occupazionale, in ragione della maggior richiesta di insegnanti”.
“Elemento quest’ultimo importantissimo anche rispetto alla tanto chiacchierata ‘Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione’ con il contestatissimo piano di mobilità straordinario per i docenti, con il trasferimento di migliaia di insegnanti”.
“Legge che ha generato una serie di prevedibili disagi per i docenti – prosegue – in particolare per quelli delle regioni meridionali, maggiormente interessati dal piano di mobilità del famigerato algoritmo”.
“La nostra mozione oltre a garantire il tempo pieno e quindi fermare il fenomeno della dispersione scolastica eliminerebbe le criticità connesse agli errori nella predisposizione da parte del Ministero delle graduatorie per i docenti”.