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M5S: vogliamo la storia dell’antimafia nelle scuole. E poi: flop del governo su inclusione

Il Movimento Cinque Stelle è sempre attivo in ambito scolastico. Con una nota i pentastellati denunciano le proprie perplessità sui decreti attuativi: “Lo avevamo ampiamente annunciato e i decreti legislativi pubblicati in Gazzetta Ufficiale con le deleghe della Buona Scuola sono l’ulteriore conferma: sull’inclusione scolastica questo governo ha fallito. Nelle deleghe – spiegano – rimangono criticità che il governo non è stato in grado di sanare, tra queste quello della formazione dei docenti che seguono i ragazzi disabili e le disparità che su questo fronte ad oggi permangono tra scuola primaria e scuola secondaria. E poi il tema cruciale della continuità didattica che di fatto, nonostante le promesse, continua a non essere garantita”.
“Infine rimane il vulnus del ruolo delle famiglie degli studenti disabili – concludono -, che vengono estromesse dal GLH (Gruppi di Lavoro per l’integrazione scolastica) e che non potranno mettere bocca sul piano educativo individualizzato dedicato ai loro figli”.

Non solo. Il M5S annuncia anche la volontà di portare a scuola la storia dell’Antimafia: “Introdurre nelle scuole lo studio della storia dell’antimafia per far conoscere ai nostri studenti la storia di quei nostri cittadini, rappresentanti delle istituzioni e non, che a questa battaglia di legalità e giustizia hanno dedicato la vita. A questo scopo stiamo per depositare un’apposita proposta di legge, a prima firma della collega Chiara Di Benedetto, che sarà presentata ufficialmente e illustrata durante il convegno “La storia dell’antimafia come materia di scuola”, che si terrà venerdì 26 maggio a partire dalle ore 10,30 presso la “Sala Tatarella” della Camera dei Deputati”.

Redazione

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