Chi pensava che con l’entrata in vigore del Decreto Legge 12 settembre 2013, n. 104, in cui è stato stabilito il divieto di fumo in tutti i locali degli edifici scolastici, comprese le scale anti-incendio, e le aree all’aperto di pertinenza dell’istituto, le sigarette tradizionali e non sarebbero sparite dalle scuole dovrà purtroppo ricredersi.
Bisogna ricordare che la legge su citata oltre ad estendere il divieto di fumo a tutte le pertinenze esterne della scuola, ha inoltre introdotto anche il divieto di utilizzare sigarette elettroniche, stabilendo conseguenti sanzioni nell’ipotesi di violazione del divieto. Una norma, questa antifumo, che è stata approvata ad inizio anno scolastico 2013/2014 ed ha visto emanare precise circolari interne, redatte e firmate dai dirigenti scolastici, in cui si avvisava dell’entrata in vigore della legge antifumo e delle conseguenze sanzionatorie rivolte ai contravventori.
Oggi che ci troviamo a fine anno scolastico, registriamo che nelle scuole italiane il vizio del fumo non è stato assolutamente debellato, e si continua regolarmente a fumare, nell’indifferenza generale. Gli studenti fumano, facendo attenzione a non essere scoperti e lo fanno al chiuso del bagno, dove si sentono garantiti dalla privacy.
Il fenomeno del fumare di nascosto nei bagni delle scuole è molto diffuso e coinvolge anche allievi e allieve giovanissimi. Nei bagni delle scuole sia dei maschi che delle femmine, si respira spesso un’aria carica di fumo, che certamente non fa bene alla salute. Spesso dai bagni degli alunni fuoriesce una vera e propria nube di fumo.
Cosa fare per risolvere il problema? Molti docenti, dirigenti scolastici e personale scolastico, fanno finta di non sapere, d’altronde non è possibile sorvegliar egli studenti fin dentro i bagni. Eppure un dirigente scolastico temerario, visto il dilagare del fenomeno del fumo nei bagni della sua scuola, ha preso l’iniziativa di togliere la porta d’accesso ai bagni. Ad estremi mali estremi rimedi, deve aver pensato il Ds ’Istituto tecnico Ferraris Pancaldo di Savona, che ha adottato il curioso provvedimento di eliminare le porte dei bagni. Altri dirigenti sempre a fin di bene, ma contravvenendo alle norme sulla privacy, hanno pensato di installare le video camere di sorveglianza nei bagni della scuola. Le proteste di alunni e genitori, rispetto a queste violazioni di legge sulla privacy, non si sono fatte attendere. Quindi le telecamere di sorveglianza sono state tolte e le porte riposte sui loro cardini. Ma allora come risolvere quello che è un vero problema di tutte le scuole secondarie italiane? E non si dica che esistono oasi scolastiche dove il fenomeno del fumo nei bagni non esiste, perché son gli stessi studenti ad ammetterlo candidamente.
Forse la soluzione sarebbe quella di introdurre nelle ore di scuola qualche corso di educazione alla salute e all’ambiente, perché gli studenti sono persone estremamente intelligenti, che si lasciano persuadere da argomentazioni valide e non da divieti imperativi.
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