Il grande Totò, illustre e indimenticabile napoletano, gli avrebbe sicuramente detto: “ma mi faccia il piacere!”.
È il trattamento che si sarebbe meritato, da parte del “re della risata”, il giornalista di Libero Filippo Facci. Anzi nel suo caso si sarebbe potuto dire ancora meglio: “ma mi “Facci” il piacere, ritorni a scuola!”.
Infatti come viene riportato dal sito DagoSpia, Filippo Facci avrebbe difeso su twitter il conduttore Massimo Giletti al grido di “Napoli puzza” ed è stato immediatamente sommerso di messaggi di ritorno da parte di napoletani offesi che gliene dicono di tutti i colori. Bisogna ricordare che qualche giorno fa, Massimo Giletti, aveva disprezzato la città di Napoli durante la puntata domenicale de “L’Arena” definendola “una città indecorosa in alcuni punti”.
Ma cosa ha scritto Facci di così sgradevole da fare imbestialire tantissimi napoletani? Ha scritto letteralmente: “I migliaia di messaggi che ricevo ( da napoletani) lo dimostrano una volta per sempre: la scuola dell’obbligo ha fallito”.
Il brianzolo Facci penna nata nella redazione dell’Unità, ironizzando sull’ignoranza scolastica dei napoletani, evidenzia gli errori grammaticali e ortografici dei suoi contestatori, alludendo al fatto che da tali errori si dimostra il fallimento della scuola dell’obbligo. Il giornalista Facci sbaglia tre volte ed anche in malo modo. In primis commette anche lui un errore grammaticale, sbagliando l’articolo determinativo plurale di migliaia. Infatti il povero Facci scrive “I migliaia” anziché “Le migliaia”.
Successivamente parla di fallimento della scuola dell’obbligo, senza sapere che l’introduzione dell’obbligo scolastico e il suo innalzamento ha contribuito a sconfiggere l’analfabetismo dilagante, tanto da consentire a qualche napoletano di bacchettare il sapiente Facci. Terzo il buon Facci dimentica la storia napoletana e la grande cultura di un “Popolo” che se non ci fosse stato avrebbe impoverito tutta l’Italia compresa la Brianza. Per cui di cuore mi viene da dire “Ma mi “Facci” il piacere, ritorni a scuola!”. L’Italia avrebbe bisogno di maggiore obbligo scolastico, di più scuola e forse di qualche “sapientone antimeridionalista” in meno.
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