Per i supplenti temporanei il datore di lavoro è il preside. Stesso discorso, almeno per quanto riguarda la sicurezza, per i supplenti annuali e i per docenti di ruolo.
Lo chiarisce, come abbiamo già anche noi specificato, anche Repubblica che sottolinea: “il dirigente scolastico che fra tre giorni non avesse provveduto a richiedere i certificati del casellario giudiziario di tutti gli insegnanti e di tutti i bidelli della scuola, se colto in fallo da un eventuale controllo, rischia una sanzione amministrativa che oscilla tra i 10mila e i 15mila euro. Restano comunque mille dubbi sull’applicazione della norma, almeno a scuola. Il personale tecnico e amministrativo è anch’esso soggetto alla norma? Quanto costerà ai dirigenti scolastici richiedere tutte le certificazioni in questione? E’ previsto un finanziamento ad hoc o i dirigenti scolastici saranno costretti ad aumentare il “contributo volontario” richiesto alle famiglie?
Forse una circolare esplicativa del ministero dell’Istruzione potrebbe aiutare i presidi che da lunedì vivranno con la scure sulla testa dei controlli antipedofili. L’ennesima tegola sulla testa degli ignari dirigenti scolastici italiani che ormai da qualche anno sono i capri espiatori di tutte le inefficienze che si verificano nella scuola italiana”.
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