Categorie: Personale

Ma non chiamiamola meritocrazia

Ma cosa pensano davvero gli insegnanti, che rappresentano il cuore pulsante della nostra scuola pubblica, dell’introduzione della meritocrazia, secondo il modello proposto nel documento della buona scuola?
Dagli umori raccolti dalla rete web, ma anche per avere ascoltato l’opinione di qualche bravo docente, sembrerebbe prevalere un’aria di forte pessimismo, sul fatto che si tratti di vera meritocrazia.
Il sistema degli scatti di competenza che potranno essere incassati, sempre se ci dovessero essere le risorse, non prima della fine del 2018, non convince proprio nessuno. Circola l’idea diffusa che non saranno i docenti più intelligenti, carismatici, creativi, ricchi intellettualmente e didatticamente ad essere riconosciuti meritevoli, ma piuttosto, quei “muli da lavoro” disponibili a fare svariate ore eccedenti di supplenza, in assenza dei prof assenti, disponibili a svolgere progetti, corsi di potenziamento e recupero, disponibili a fare orientamento in entrata ed in uscita, disponibili a lavorare non stop per garantire, attraverso la loro immensa disponibilità e generosità, il funzionamento della scuola. Ma anche quei docenti, che oltre ad essere sempre disponibili, sono totalmente acquiescenti al dirigente scolastico e “non rompono mai le scatole”.
Appare, secondo l’opinione di alcuni insegnanti, che questa meritocrazia, almeno secondo l’accezione che sembrerebbe essere scritta nel documento “La Buona Scuola”, si basi principalmente su una fortissima disponibilità di tempo e sulla quantità del servizio svolto. In buona sostanza più il docente si sacrifica per la scuola, gratuitamente e volontariamente, più avrà probabilità ad entrare in quello che possiamo ironicamente  definire l’ ”Olimpo” dei docenti meritevoli della scuola.
Ma se questo fosse il percorso per potere accumulare crediti didattici, formativi e professionali, in modo  da potere ambire ad una progressione stipendiale, allora non si potrebbe certamente parlare di meritocrazia. Per favore non chiamatela meritocrazia, la meritocrazia è un’altra cosa! Questo modello si potrebbe meglio definire come “dirigentocrazia autonoma”, dove tutto dovrebbe ruotare  intorno al “dominus” che utilizzerà al meglio la disponibilità delle risorse umane che  potrebbero progredire  di classe stipendiale. Ma siamo certi che uno scenario del genere  possa dar vita ad una scuola migliore di quella odierna? E poi chi non potrà essere disponibile a scuola, per le esigenze del proprio datore di lavoro, per motivi di maternità, malattia, studio, rischierà di non vedersi riconosciuto meritevole? I rischi di generare caos, contenzioso, disgregazione collegiale, clientelismo e diaspore culturali, con questo nuovo sistema che insistono a chiamare meritocratico, è altissimo. La politica decida ciò che ritiene più opportuno, ma per favore non chiamatela meritocrazia.

Lucio Ficara

Articoli recenti

I Simpson, nel loro mondo c’è davvero di tutto, inclusa tanta scienza

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…

23/12/2024

Il 2025 sarà l’anno record di spese militari, mentre caleranno per Scuola, Ricerca e Sanità: petizione Avs per fermare nuovi carri armati e missili

"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…

23/12/2024

Compiti casa, sì, no, dipende

I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…

22/12/2024

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024