Il nuovo stupore del primo ministra ora si acqueta negli asili nido, attraverso le parole di Graziano Delrio: “C’è una grande attenzione del governo sui nidi e sulla scuola dell’infanzia, vogliamo fare una misura molto forte”. Su cui Renzi cala l’asso: “Adesso lo puoi dire, mille asili in mille giorni. Negli ultimi dati economici sul nostro Paese c’è un elemento di diversità tra il nord e il sud, un elemento molto importante. Su questo, la logica dei mille asili nido è un elemento molto importante che caratterizzerà l’azione di governo”. Il riferimento dei 1000 asili in 1000 giorni, bello slogan, è a rivolto alla legge 1260, che prevede una vera e propria riforma del sistema educativo per la fascia di età 0-6 anni, e che è in discussione al Senato.
Secondo le stime, a regime ci vorrebbe un miliardo e mezzo all’anno per dare completa attuazione al piano di riforma 0-6, che però include anche l’incremento della scuola dell’infanzia.
Tuttavia il premier, forse perché convinto dell’eccesso di comparse televisive, annuncia: “Per un po’ basta con le conferenze stampa, benchè gli altri elementi del piano anticipati nei giorni scorsi verranno quindi messi online mercoledì sul sito passodopopasso.italia.it.” lo scopo è quello di evidenziare, mese dopo mese, i progressi dell’azione di governo e il rispetto degli impegni assunti.
Spiegando meglio ha pure detto: “Abbiamo fatto tanto ma non ci basta. Abbiamo fame. Oggi è la partenza dei mille giorni. La presenza del countdown e della verificabilità dei risultati è la grande rivoluzione nella politica italiana: nel momento in cui sei accusato di annuncite, malattia tipica di parte del ceto politico, rispondiamo con l’elenco di date a cui siamo auto-costretti”
E rilancia: “Non torniamo indietro sugli 80 euro: cercheremo di allargare il bonus senza però creare false aspettative. Gli 80 euro non sono una mancia elettorale, sono una scommessa politica che può piacere o meno, ma sono la più grande riduzione di tasse mai fatta e di aiuto al ceto medio. Si potevano dare ad altri? noi riteniamo che si debbano dare al ceto medio per aiutare i salari dei lavoratori”
Ha pure escluso un rimpasto a seguito della nomina di Federica Mogherini a “Lady Pesc”. Il tutto sintetizzato da un tweet a fine conferenza stampa: “L’Italia la cambiamo, piaccia o non piaccia ai soliti noti esperti di palude. #millegiorni e l’Italia tornerà leader, non follower”.