Mi chiedo perché tutto questo stupore nel commentare le quotidiane aggressioni ai docenti, come se scoprissimo oggi in quali condizioni è ridotta la professione del docente. Sono anni che gli insegnanti hanno perso la loro autorevolezza perché la scuola è diventata un’AZIENDA, quindi l’importante è aumentare il numero degli iscritti, genuflettersi ai genitori per qualsiasi richiesta anche la più assurda, tanto che questi ultimi pretendono di dare suggerimenti didattici ai docenti.
Ai genitori interessa il VOTO, non che il figlio abbia acquisito un metodo di studio per affrontare con competenza le varie discipline, quindi devono essere accontentati; guardate come sono lievitate le votazioni medie negli istituti negli ultimi decenni; il 60% della classe ha la media oltre l’otto e pullulano le medie del 10. I genitori devono spendere la media del figlio quando vanno a fare la spesa al supermercato. Se il pargolo inciampa in una insufficienza, il genitore si precipita non dal docente ma dal preside che, quasi sempre, convoca l’insegnante, magari in presenza dei genitori, per avere spiegazioni sulla sciagura.
Bisogna guardarsi bene dal dare note ad un alunno che bestemmia in classe; che aggredisce un compagno; che manca di rispetto all’insegnante perché si potrebbe essere richiamati dal dirigente per troppa intransigenza! A qualche docente, durante l’anno di prova, è stato perfino consigliato di non dare note per non rischiare di essere bocciati all’esame di fine anno. Non parliamo poi delle sospensioni per fatti gravi! Sono quasi impossibili e comunque devono passare attraverso un umiliante consiglio di classe dove il docente o i docenti che hanno richiesto il provvedimento sono messi alla sbarra da genitori aggressivi che spesso minacciano azioni legali.
Le aggressioni agli insegnanti in classe vengono spesso poste sotto silenzio perché probabilmente rovinerebbero l’immagine idilliaca dell’Istituto. In queste condizioni si vuole parlare di autorevolezza del docente? Gli alunni hanno capito perfettamente, perché glielo abbiamo insegnato noi, che possono fare ciò che vogliono e restare impuniti. Per questo motivo applaudiamo alla docente d’inglese che ha il coraggio di denunciare la famiglia ma anche l’Istituto perché è proprio la SCUOLA che deve ritrovare il suo ruolo e affrancarsi da questa sudditanza ai genitori e ritrovare autorevolezza nei confronti degli alunni.
Licia Guidi
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