Senti il ministro che parla di scuola,
ascolti i giornali che fan confronti
con scuole europee e le or di lavoro,
nessuno di loro sa fare i conti.
Com’è possibil che tutti costoro
parlano tanto di ciò che non sanno?
“Diciott’ore” dicon, facendo danno,
“Diciotto” ripete chi non si informa…
E questi dovrebber far la riforma?
Ma ventiquattr’ore, egregio ministro,
che il MIUR ripropone a intervalli noiosi,
son molto meno del lavor nostro!!!
E poi insistete: “I nostri docenti
mezza giornata son a lavoro,
retribuzioni più basse degli altri
è ciò che meritan tutti loro”
Ma i resoconti non son vostro forte
come noi prof sappiamo, e distorte
son le fatiche di molti docenti!
Dimostrerò questa vostra menzogna
che fino ad ora ci ha messo alla gogna.
Nel terzo millennio ‘sta scuola dov’è?
Riunioni e collegi sono copiosi
il dì di quattr’ ore in effetti non c’è!
Dei BES i consigli son dispendiosi,
acronimi e sigle sono curiosi:
PTOF, ASL, CLIL, PDP e GLH…
tutte riunioni, non batter la fiacca.
Siam sempre a scuola nel pomeriggio…
“A che ora finisce il tuo CdC?”
“Le 6… le 7…o anche di peggio,
dipende il ritardo…” è sempre così.
E spesso ignoriamo la pausa pranzo:
molti la saltan è solo un romanzo.
Diritto è per tutti, non certo per noi,
finisce lezione alle 13,10
inizia riunione 14.00 in poi.
D’aggiornamento son poi corsi immani:
io stessa ne ho fatti alcuni serali,
tanti gli impegni son pomeridiani.
I pomeriggi è arduo contarli
per fare del PON la burocrazia…
Ma diciott’ore son quelle ufficiali
che il MIUR dichiara: è pura pazzia!
Quel di meriggio che a casa prepari
(dei compiti in classe le correzioni,
l’allestimento delle lezioni….)
che la corona varrebbe d’alloro,
io mi domando: è nero lavoro?
Com’è possibil se siamo statali?
Tutta una scusa per negar compensi!!!
E questi vorrebbero i nostri consensi?!?
Siamo arrivati all’ASL, che disdetta!
Di pomeriggio si fa pure questa.
Se confinata alle sole mattine
diminuiscon le or di lezione,
ma agli onorevoli ciò poco importa
che alla cultura del nostro discente
loro non pensano minimamente.
Del beby sitter, del nonno in pensione
ora il docente ha un grande bisogno
perché non è mai nell’abitazione
e torna solo alla fine del giorno.
Su ferie e vacanze siam vilipesi
chè tutti dicon abbiamo tre mesi.
Vacanze d’estate siamo obbligati
nei mesi più caldi, nei più costosi,
per noi queste scelte sono proibite
in maggio e settembre i più deliziosi.
Per tre settimane durante gli esami
il libero giorno manca ai docenti
i quali fan parte di commissioni
in scuole diverse molto distanti,
sicchè si spostano col solleone
in scuole senza refrigerazione.
Finiscon gli esami a metà luglio,
altro che vacanze sopra lo scoglio!
E il primo settembre riprendon puntuali.
Ma quali sono ‘ste ferie speciali?
Riguardo alle gite si salvi chi può:
oneri enormi abbiamo per legge,
a iosa incombenze, chi sa le fugge.
Chi parte in gita è vigile sempre!
Si sfibrano anche le miglior tempre!
E quando accompagnan classi agitate
vegliare devono pur gli insegnanti
non per compensi e neppur per diarie
ma per far rima anche coi “santi”!
Cari signori, sicchè non conviene
il prof invidiar per tali fardelli.
Ma ciò ch’è special nel nostro mestiere
per cui dovremm’ esser presi a modelli
è il nostro stipendio senza frontiere!!!
Vita agiatissima noi conduciamo
ed io mi appresto a spiegare il perché:
come nababbi ci divertiamo,
tra ville, Ferrari, yacht e chalet,
con conti in banca da capogiro
lasciamo tutti senza respiro!!!
Infine arrivo alla conclusione
in guisa d’antichi Egizi papiri
lanciando una mia maledizione
chè in Italia dovunque ti rigiri
dottrine e saggezza son di sovente
ostacolate molto attivamente.
Quelli che a cultura metton censure
colti siano da “damnatio memoriae”,
che i loro volti sian dimenticati
che i loro nomi siano scalpellati,
eliminati dai libri di storia,
sia negata lor dei posteri gloria!
Eva Battiloro