Quanti sono gli iscritti in Gae che non hanno mai lavorato? Quanti hanno lavorato pochissimo o poco, magari rimpinguando il bacino di sfruttati delle scuole paritarie? E quanta esperienza lavorativa hanno dunque questi docenti?
Perché un miraggio c’è all’orizzonte. Ed è quello di svuotare le Graduatorie ad Esaurimento in un colpo solo, immettendo in ruolo dal 1° settembre 2015 tutti gli iscritti che sono rimasti nelle GAE: circa 140.600, oltre a 7.500 vincitori e idonei dell’ultimo concorso per un totale di 148.100 nuovi docenti.
Ma di questi non tutti hanno maturato, a quanto sembra, una lunga esperienza lavorativa. La Buona Scuola è perfettamente consapevole di questo fenomeno: “Negli ultimi 3 anni circa 43 mila persone iscritte nelle GAE non hanno effettuato né supplenze annuali o sino al termine delle attività didattiche né supplenze brevi”. Ciò significa che 43 mila docenti su 140.600 non hanno lavorato nella scuola statale: ben il 30%.
A tal proposito, per fare luce su questo spinoso problema, voglioilruolo.it ha compiuto una disamina sui livelli occupazionali degli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, prendendo come riferimento il triennio 2011-2014.
Considerando il dato nazionale dei docenti presenti nelle graduatorie ad esaurimento, incrociando i dati dei servizi dichiarati all’atto dell’aggiornamento e suddividendoli per aree geografiche, emergono dei dati che confermano un andamento occupazionale territoriale nettamente distinto tra NORD e SUD Italia a favore del primo.
Ma è anche vero che sul totale dei docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento circa 54.000 docenti è presente al NORD, 46.000 al SUD, 33.000 al CENTRO e infine 22.000 nelle ISOLE. Ma di questi quanti sono in percentuale i docenti occupati, se prendiamo come riferimenti il triennio 2011-2014? E’ scontato rilevare che gli occupati riferiti al numero degli iscritti suddivisi per aree geografiche vedono il NORD in testa alla classifica. Infatti, con il 72% degli occupati nell’arco del triennio, il NORD si conferma al primo posto per livelli occupazionali. Il CENTRO con il 66% di occupati si colloca al secondo posto, mentre il SUD e le ISOLE si attestano con livelli occupazionali molto simili rispettivamente con il 54% e 52%. Quest’analisi conferma il dato generale occupazionale di un’Italia divisa sostanzialmente a metà, che vede il NORD con possibilità occupazionali più favorevoli e di conseguenza, come ben sappiamo, meta di trasferimenti.
Analizzando più approfonditamente il grafico, emerge un’interessante controtendenza rispetto ai dati macroscopici degli occupati per tre anni. Infatti, analizzando i livelli occupazionali di quanti prestano attività lavorativa in maniera saltuaria, voglio ilruolo ricava che la percentuale maggiore riguarda il SUD con il 23% che distanzia il NORD di 8 punti percentuali. Scontato che il SUD detenga il maggior numero di non occupati rispetto alle altre aree geografiche con 10.093 unità che da solo rappresenta il 38% del totale.
Sommando il dato dei non occupati delle quattro aree geografiche si evidenzia che 26.685 persone presenti nelle graduatorie ad esaurimento non sono state occupate o quantomeno non occupate significativamente tanto da maturare anzianità di servizio. Questo dato è maggiormente rilevabile nel grafico seguente che tiene conto del numero totale dei docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento del triennio 2011-14 suddivisi per la durata del servizio.
In sintesi 96.840 docenti sono stati occupati nei 3 anni, il 63% del totale, riuscendo pertanto a maturare ulteriori 3 anni di servizio e punteggio. Gli occupati saltuariamente compresi in un arco temporale che va da 2 anni e mezzo a metà anno rappresentano invece il 17%, mentre i docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento che non hanno mai lavorato sono il 20%.
Anche questi, visto che si trovano nelle Gae, saranno oggetto del colossale piano di assunzioni previsto da Renzi?