Sono Eugenia Anastasia Maccarrone, ho 39 anni e debbo all’Alma Mater Studiorum- Università degli studi di Bologna- la mia duplice formazione accademica: una laurea vecchio ordinamento quinquennale e un’altra quinquennale in Scienze della Formazione Primaria a ciclo unico.
Ho 70 esami universitari sulla schiena, di cui circa 40 sostenuti in Scienze della Formazione Primaria, con un test d’ingresso selettivo, ma tarato su fabbisogno nazionale, 4 anni di tirocinio a scuola con la compilazione di strumenti di osservazione sistematica, unità didattiche e progetti e stesura di relazioni per ciascun anno. Inoltre: la valutazione annuale del percorso sul campo sia del tutor universitario che dell’insegnante accogliente, la frequenza obbligatoria di 30 laboratori di metodologia e didattiche attive, il conseguimento dell’idoneità B2 di inglese. Un’abilitazione che mi permette di fare SOLO la maestra, che mi permette di inserirmi in II fascia delle Graduatorie d’Istituto, come tutti i docenti abilitati di ogni ordine e grado d’istruzione, che mi permetterà di accedere a un concorso pubblico per la stabilizzazione nella pubblica amministrazione, come sottolinea l’art.97 Cost.
A dirla tutta, ho anche altro: tanto precariato. Appartengo alla generazione “di mezzo”, quella della chiusura SSIS e dalla non attivazione dei TFA per l’abilitazione alle superiori di I e II grado. Non mi sono mai lamentata, né di essermi laureata un anno dopo dalla chiusura SSIS né di non aver dormito per anni aspettando un TFA, che sarebbe arrivato quando di esami in Scienze della Formazione Primaria ne avevo ormai sostenuti 25. Sono una brava maestra? Non lo so, anche se ho avuto le lodi per ogni percorso di tirocinio e ho superato 40 esami davanti a 40 docenti universitari, con i miei 30 e i miei 20, entrambi meritati. Non ho mai contestato un giudizio, un voto…una normativa.
In queste ultime settimane si vedono davanti al MIUR maestre diplomate magistrali ante 2001-2002 in sciopero della fame.
Ma si è mai visto un ragioniere scioperare perché oggi è richiesta la laurea in Economia e Commercio? O un geometra perché è richiesta laurea in Architettura o Ingegneria Civile e/o Edile? No. Eppure, nel 2018, è così: ai concorsi pubblici nessun ragioniere e nessun geometra può più partecipare!
Il ragioniere potrà affermare di saperne, a livello pratico, di più del neolaureato e non lo metto in dubbio: le competenze e le abilità sono individuali. Mi chiedo, nel suo primo giorno di lavoro sapeva far tutto? Ha iniziato a lavorare grazie al titolo richiesto in quel momento storico. Poi, ha imparato sul campo. Nel 2018, il neolaureato ha il titolo richiesto in questo momento storico e imparerà sul campo. Eppure, il ragioniere non ha scioperato né lo ha fatto il geometra o altre categorie professionali.
Eppure, ed è il punto più rilevante, a scuola, per l’Infanzia e la Primaria, non solo si può insegnare col diploma magistrale ante 2001-2002, ma si può partecipare ai concorsi pubblici per l’immissione in ruolo. Così ha stabilito il Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria il 20 dicembre 2017, riconoscendo il titolo abilitante al suddetto diploma, ma non sufficiente per le graduatorie a esaurimento perché non lo è mai stato!
Perché si sta scioperando? Per il diritto inesistente di ottenere ruolo senza concorso, per la riapertura delle GAE per tutti, senza la minima scrematura tra chi ha prestato servizio e chi no prima dell’ondata di ricorsi a partire dal 2014, per rivendicare una scuola di qualità o per determinarne il suo collasso?
A questo punto, spererei che si prolungasse lo sciopero fino al secidesimo giorno, così prenderà l’incarico di supplenza una laureata in Scienze della Formazione Primaria, travolta e scavalcata dai ricorsi e che aggiungerà 1 punto nella II fascia delle Graduatorie di Istituto ai titoli di servizio, visto che i suoi 72 punti in entrata sono diventati carta straccia.
Eugenia Maccarone