È una fine di estate rovente quella che caratterizza l’inizio del nuovo anno scolastico 2019/2020. A pochi giorni dal suono della prima campanella, infatti, numerose cattedre sono ancora vacanti, alunni in situazione di disabilità sono senza insegnanti di sostegno e i dirigenti scolastici annaspano nell’incertezza e nella difficoltà a gestire determinate problematiche.
L’emergenza riguarda l’intera penisola: dalla Sicilia, dove un articolo apparso sul numero online di Repubblica del 12 settembre evidenzia non solo i ritardi nella pubblicazione delle assegnazioni provvisorie, ma anche “8.000 posti di sostegno assegnati in deroga all’organico stabile”, di cui pochissimi con il titolo di specializzazione, al Gazzettino, sempre del 12 settembre, che denuncia la mancanza di insegnanti di sostegno e l’invito alle famiglie da parte di molte scuole a lasciare i figli a casa in attesa di completare l’arruolamento del personale docente.
Il problema interessa non solo i posti di sostegno ma numerose classi di concorso, compresi gli insegnanti tecnico-pratici di laboratorio, che porta inevitabilmente a una situazione caotica nelle scuole, con la conseguenza di dover accorpare le classi nelle ore in cui mancano gli insegnanti e ritardi nell’avvio delle lezioni.
Come fronteggiare l’emergenza?
Terminate le convocazioni da parte dei CSA, gli ex provveditorati agli studi, i dirigenti scolastici potranno attingere prima alle graduatorie d’istituto di terza fascia e, dopo l’esaurimento di queste ultime, alle messe a disposizione. Le cosiddette MAD, che tanta polemica stanno suscitando, a torto o a ragione, rappresentano per molte scuole e molti alunni l’ultima occasione per portare a termine l’anno scolastico.
In questo periodo le caselle di posta delle scuole sono letteralmente sommerse da spiranti docenti che inviano le domande di messa a disposizione, alle quali, a breve, i dirigenti sotto organico cominceranno ad attingere per completare l’arruolamento del personale docente. Per fare la MAD non è necessario essere in possesso dell’abilitazione sia sulla classe di concorso che sul posto di sostegno. Il principale requisito rimane il titolo di accesso all’insegnamento, ossia la laurea e, per determinate classi di concorso, il diploma.
La questione sostegno
Molti quesiti che giungono all’assistenza di www.notiziesullascuola.it/tds riguardano il numero di province in cui è possibile inviare la MAD per i posti di sostegno. La circolare ministeriale relativa all’assegnazione delle supplenze per l’A.S. 2019/2020 precisa che:
- i docenti specializzati sul sostegno inseriti nelle graduatorie d’istituto di una provincia non possono fare la MAD sostegno;
- i docenti specializzati sul sostegno che non sono inseriti in una graduatoria possono fare la messa a disposizione sul sostegno in una sola provincia.
La circolare non regolamenta la questione relativa alle MAD per i docenti che non sono specializzati, pertanto, questi ultimi possono fare la MAD sostegno anche in tutte le province d’Italia.
Per candidarsi come supplente, sia su posto comune che su posto di sostegno, sia come ITP che come educatore, cliccare su www.notiziesullascuola.it/tds.
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