Innanzitutto, precisiamo: la domanda di Messa a Disposizione, più conosciuta come MAD, è una candidatura spontanea presentata dall’aspirante supplente, docente o ATA, direttamente alla scuola, senza passare dalle graduatorie.
Quanto alle candidature per la docenza, la domanda è inviata al dirigente scolastico da tutti gli aspiranti a supplenza in possesso dell’abilitazione all’insegnamento o del titolo di studio valido; o in attesa di conseguire un titolo di studio valido. Per la MAD non sono necessari i 24 CFU, ma comunque il possesso dei crediti avvantaggia il candidato in quanto normalmente viene data la precedenza ai docenti che ne sono in possesso.
Il titolo di studio conta ai fini della domanda di messa a disposizione? Per una specifica classe di concorso, bisogna necessariamente possedere il relativo titolo di accesso? La risposta è no, non necessariamente. Può presentare domanda MAD anche chi non abbia, per quella precisa classe di concorso, un titolo valido.
Insomma, è possibile candidarsi con la MAD per diverse classi di concorso, anche rispetto alle quali non si abbia titolo.
Tuttavia, è ovvio che avere titolo rispetto a una classe di concorso faciliterà il candidato, in quanto gli permetterà di competere con altri candidati, con più frecce al proprio arco.
La condizione migliore è quella di chi possieda un titolo valido più 24 CFU, in quanto il binomio titolo più CFU consente normativamente la regolarità della presa di servizio.
In ogni caso, è bene precisare: il servizio eventualmente prestato senza titolo valido non varrà punteggio, a meno che, successivamente, non si dovesse acquisire un titolo valido. In questo caso, anche retroattivamente, si andrà a recuperare quel servizio prestato in passato senza titolo valido.
Dunque presentare la MAD anche rispetto a quelle classi di concorso per le quali non si abbia titolo, è comunque una strada che vale la pena tentare: il candidato potrebbe essere chiamato a copertura di una cattedra vacante per un posto magari poco richiesto.
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