Sono in totale 92 i licei a indirizzo Made in Italy sinora approvati sul territorio nazionale: nel dettaglio, 17 saranno in Sicilia, 12 in Lombardia e nel Lazio, 9 in Puglia, 8 nelle Marche e in Calabria, 6 in Abruzzo, 5 in Toscana, 3 in Liguria, Piemonte e Veneto, 2 in Molise e 1 in Basilicata, Emilia-Romagna, Sardegna e Umbria. Nessuno in Campania dove però Regione Campania, col suo presidente De Luca, non ha ancora autorizzato l’avvio del liceo del Made in Italy a 22 scuole.
Nel resto d’Italia, sono 6 gli istituti scolastici che, pur avendo presentato domanda, non erano in possesso dei requisiti richiesti.
Sodisfatto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che commenta: “Si tratta di un risultato importante, considerati i tempi stretti a disposizione delle scuole per avanzare le loro candidature e completare l’iter di autorizzazione. Il nuovo liceo arricchirà l’offerta della nostra scuola superiore, dando quelle risposte formative che il sistema paese richiede”.
Intanto, sulla piattaforma Unica del ministero dell’Istruzione, si sono aperte le iscrizioni al nuovo liceo per il prossimo anno scolastico e chiuderanno il 10 febbraio.
In ogni caso, la soddisfazione del ministro forse dovrebbe essere più contenuta, considerato che la stragrande maggioranza degli Istituti non ha aderito, in omaggio alla decisione dei collegi docenti che non hanno deliberato per un progetto dei contorni incerti, del quale si conosce solo l’orario del primo biennio e si sa che c’è pure carenza di risorse e mancanza di docenti disposti ad accettare aumenti di lavoro senza i giusti incentivi.
Infatti, sarebbero stati previsti fondi da destinare solo per la “Fondazione Imprese e competenze per il made in Italy”, dal valore complessivo di un milione e poi 500 mila euro a regime per ogni anno da conferire a imprenditori che si sono “particolarmente distinti per la capacità di trasmettere il loro know how alle nuove generazioni” e a cui verrà assegnato il Premio “Maestro del made in Italy”.
Sulla questione del liceo del Made in Italy, sembra tuttavia il caso di ribadire che esso è nato, non dalle costole del Ministero dell’Istruzione, ma da un disegno di legge del ministro delle Imprese Adolfo Urso.
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