Nell’articolo si riprende quanto scritto su il Messaggero per cui si dovrà passare facilmente da un’amministrazione all’altra attraverso l’operato un organismo indipendente che vigilerà sulla correttezza del conferimento degli incarichi ma che detterà anche dei criteri generali alle singole amministrazioni da seguire quando vengono selezionati i dirigenti.
Da notare che nello stesso articolo si scrive: “Ogni tre anni i dirigenti dovranno ruotare nei loro incarichi. La loro carriera sarà legata alla loro valutazione. Chi non riuscirà ad ottenere un incarico continuerà a percepire solo la parte fissa del suo stipendio. Dopo un certo numero di anni senza incarico (potrebbero essere tra 3 e 5) il rapporto di lavoro potrà essere sciolto. Per quanto riguarda gli emolumenti dei Dirigenti nell’articolo si dice: “la riforma prevede la “definizione di limiti assoluti del trattamento economico complessivo”. I dirigenti non potranno guadagnare più di una determinata cifra. Attualmente vige il tetto dei 240mila euro annua ma è possibile che i nuovi tetti saranno più bassi”.
Insomma tempi duri anche per i Dirigenti statali, Dirigenti scolastici compresi, perché le regole utili all’avanzamento di carriera si complicano, rendendo tutto più difficile.