Lo ha spiegato nel corso di un’audizione alla Camera sulle linee programmatiche del dicastero. “Noi crediamo, come governo, che non serve il blocco del turn over”. ..
“Un grande progetto di staffetta generazionale” con “un processo di riduzione non traumatica dei dirigenti e dei dipendenti vicini alla pensione per favorire l’ingresso di giovani”.
“Se non si fa, non ci può essere rinnovamento” dell’amministrazione, “ma solo agonia”.
Il progetto – ha proseguito la ministra – “non vuole mettere in discussione gli equilibri” della spesa pubblica ottenuti con la riforma delle pensioni. Anche perché sono evidenti i risparmi derivanti dalle differenza “tra gli stipendi attualmente pagati e quelli dei neo assunti”.
Madia annuncia, al riguardo, un “processo di riduzione non traumatica dei dirigenti e più in generale dei dipendenti vicini alla pensione per favorire l’ingresso dei giovani. Di certo l’amministrazione non può permettersi il blocco del turn over”.
Madia è passata poi a parlare della mobilità e ha affermato che è necessario “l’allineamento delle diverse tabelle retributive. La nostra amministrazione ha bisogno di un piano strategico delle risorse, occorre un ruolo forte di coordinamento della funzione pubblica: serve una mappatura completa degli uffici e una pianificazione di personale presente e futuro”.
Basta alle amministrazioni, ha concluso, che “agiscono come monadi”.
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