“Sullo stop alle norme sul lavoratori ‘Quota 96’ non c’è nessun problema di marcia indietro del governo, nè di firma del provvedimento da parte del Quirinalè”. A spiegarlo in Aula a Palazzo Madama è stato il ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, prima che il governo ponesse la questione di fiducia sul decreto legge di riforma della P.A..
Madia ha attenuto a sottolineare che “non si sono create le condizioni per un intervento su ‘quota 96’ per diverse ragioni. Ieri il presidente del Consiglio ha detto che entro agosto ci sarà un intervento strutturale sulla scuola. Si affronteranno i temi della precarietà e delle entrate degli insegnanti nella scuola e del suo rinnovamento”.
Sulle polemiche insorte, in particolare dall’opposizione, il responsabile della Funzione Pubblica ha voluto precisare: “Non scomodiamo il Quirinale e il capo dello Stato, che anzi ringrazio del lavoro appassionato e scrupoloso in difesa della nostra Costituzione. La firma del Capo dello Stato è stata apposta sul decreto uscito dal Cdm e i rilievi del ministero dell’Economia di queste ore sono su norme entrate nel decreto dopo una normale dialettica democratica parlamentare”.
Insomma, ancora una volta la partita sui ‘Quota 96’ non sarebbe chiusa. Solo che il tempo passa e la musica è sempre la stessa.
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