Ci sono ulteriori dettagli sulla vicenda avvenuta all’Istituto Majorana di Bari, nel quartiere San Paolo, nella stessa scuola che lo scorso settembre è stata teatro di un’aggressione ai danni di un docente da parte del genitore di una ragazzina alla quale questo aveva messo una nota.
I fatti in questione risalgono, come abbiamo spiegato ieri, al novembre 2021. In quell’occasione una madre si è recata a scuola per farsi giustizia da sé, aggredendo una compagna della figlia, 14enne, dandole una testata, per difenderla da continui atti di bullismo.
La dirigente scolastica, Paola Petruzzelli, ha detto di non essere a conoscenza dei fatti, nonostante la madre affermi di aver più volte segnalato gli atti di bullismo subiti dalla figlia alla scuola. “La preside non sa nulla? Bene, ne prendo atto…”, dice l’avvocato Roberto Loizzo, come riporta Il Corriere della Sera.
La versione della preside non convince. Basta pensare che lunedì la vicepreside dell’istituto, la professoressa Vaglio, ha detto in udienza che l’unico episodio di cui è a conoscenza è la testata data dalla donna alla ragazza. La scuola ha poi spedito la bulla in una classe diversa per dividerla dalla sua vittima. Quindi, per motivare tutto ciò, dovrebbe essere stata a conoscenza degli atti di bullismo perpetrati ai danni della ragazzina.
Quest’ultima, che per mesi non è andata a scuola per paura, ha pure ottenuto l’autorizzazione per anticipare l’orario di uscita all’ultima ora. Come giustifica la preside questi provvedimenti? “Tutti gli episodi di bullismo che la mamma mi ha segnalato sono da me stati comunicati alla scuola – prosegue Loizzo -, dalla quale non ho ottenuto alcun riscontro. La signora mi ha raccontato di come la figlia sia stata aggredita con un mattarello durante la lezione di cucina, ma nessuno ha visto niente e non è stato possibile recuperare le immagini delle telecamere”.
Com’è possibile che nessuno si sia accorto di nulla se le violenze hanno avuto luogo nel bel mezzo delle lezioni? Perché le immagini delle telecamere non sono disponibili? Sembra che la versione di Vincenzo Amorese, il docente aggredito lo scorso settembre, sia verosimile: “In quella scuola vige l’anarchia, con atteggiamenti da parte degli alunni di tipo delinquenziale, mafioso”, ha detto all’epoca dei fatti il professore.
Si avvicina il terzo appuntamento dell’anno di educazione civica che La Tecnica della Scuola dedica agli istituti scolastici (classi dalla terza media al quinto anno delle superiori): Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, consigli pratici su come contrastare un fenomeno in crescita.
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Il prossimo 7 febbraio dalle ore 10:30 alle 12:00, in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, ci confronteremo insieme sui temi dei diritti, della dignità sociale, dell’uguaglianza, del contrasto ad ogni forma di denigrazione e privazione e della sicurezza in rete, alla luce degli articoli della nostra Costituzione, 2, 3, 9, 15, 28, 30, 33, 34, 38.
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