Ieri abbiamo dato notizia della decisione di una madre di andare dai carabinieri dopo la bocciatura della propria figlia agli esami di riparazione. A parlare oggi, a Il Resto del Carlino, è stata l’alunna in questione, 18enne, che ha difeso la donna e ha dato la sua versione dei fatti.
“Nonostante il lutto per la perdita di mio nonno, quest’estate mi sono molto impegnata, prendendo lezioni private di fisica e matematica. E sono arrivata preparata agli esami di riparazione. In matematica ho completato la prova scritta, in fisica ho risposto a entrambe le domande dell’insegnante, il quale mi ha detto, ‘finalmente, dopo anni ce l’abbiamo fatta’. Gli stessi miei compagni dicevano che ero andata bene. Non così in inglese, è vero. Il 31 agosto il mio prof di indirizzo ha chiamato mia madre, dicendo che meritavo la bocciatura. Eppure, durante l’anno, nessuna lettera di richiamo, nessuna telefonata”, si è sfogata.
La notizia ha avuto grande rilevanza sui social e la ragazza, che desidera diventare una modella, ha ricevuto molti insulti. “Ho letto una valanga di insulti, accuse alla mia famiglia, a me che me lo meritavo perché faccio l’indossatrice. Gente che parla senza conoscere i fatti. A qualcuno ho risposto. E comunque anche chi fa l’indossatrice ha diritto di finire un percorso di studio, che ho intenzione di proseguire all’università. Ed è normale che una mamma lotti se ritiene ingiusta la bocciatura della figlia. Anche io da mamma lo farei”, questa la sua opinione.
Ecco cosa farà a questo punto la ragazza: “Il 14 sosterrò le prove per andare all’alberghiero di Cervia. Lì inizierò la scuola. Se vincerò il ricorso tornerò a completare gli studi all’artistico. Il mio sogno, dopo gli studi di moda a Milano, è completare il percorso da modella, viaggiare molto e, magare, diventare un’imprenditrice, ha concluso.
La ragazza, 18 anni, iscritta al quarto anno del liceo artistico, era stata rimandata a settembre con tre materie insufficienti. Dopo un’estate passata a studiare l’alunna non è stata comunque ammessa all’anno successivo. La madre non ci ha visto più.
Quest’ultima ha cercato di essere ricevuta dal dirigente scolastico senza successo, e in seguito ha deciso di recarsi dai carabinieri. In caserma ha raccontato fatti e impressioni di ciò che ritiene un’angheria e un’ingiustizia, ma non ha presentato formali denunce. La donna vuole fare un ormai molto comune ricorso al Tar per contestare la decisione dei docenti.
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