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Madre entra in classe e picchia la docente della figlia, si pensa per un voto basso. La prof: “Niente solidarietà dalla dirigenza”

Ancora violenza a scuola e ancora docenti aggrediti, stavolta da un genitore. Ci troviamo a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, al liceo classico Plinio Seniore. Qui una professoressa d’inglese è stata insultata e picchiata dalla madre di un’alunna, si pensa a causa di un voto basso a quest’ultima assegnato.

A riportare i fatti è Il Mattino. L’aggressione avrebbe avuto luogo ieri mattina, 23 marzo. Durante una lezione la docente vittima della violenza è stata raggiunta dalla donna, che è riuscita a entrare indisturbata in classe, bussando alla porta e iniziando a inveire contro l’insegnante, Lucia Celotto, che ha 35 anni di insegnamento alle spalle.

“Ho visto questa figura venire verso di me e insultarmi pesantemente davanti agli alunni. Poi mi ha colpito alla testa, al braccio e alla spalla sinistra. Sono stata colta di sorpresa, generalmente in istituto non entra mai nessuno, invece ieri mattina è stato consentito a questa donna di salire le scale e raggiungere la classe”, ha dichiarato l’insegnante, scioccata. A quanto pare la madre si sarebbe introdotta a scuola in compagnia di altre tre persone.

“Ero appena uscita dall’aula e l’ho vista arrivare a passo spedito verso di me. Ho pensato ‘ora mi picchia’. Ma finché non ho sentito i colpi non potevo crederci. Poi sono arrivati gli schiaffi. Sul collo, sul viso, gli occhiali si sono rotti. E nessuno è intervenuto. Al piano c’era il bidello, certo. Ha visto ma è rimasto fermo”.

La docente accusata di favoritismi

A quanto pare la vicenda ha un antefatto: “Il giorno prima la dirigente scolastica, Fortunella Santaniello, mi aveva convocato nel suo ufficio. Mi ha detto che alcuni genitori di quella classe si erano lamentati per il mio metodo di valutazione, in particolare mi accusavano di mettere voti più alti ad alunni dei quali conoscevo la famiglia. Ovviamente non è così. Mi sono difesa con la preside, ho respinto l’addebito, e il giorno dopo, cioè ieri, ho affrontato l’argomento in classe, con i miei alunni“.

“Ho chiesto se pensassero, loro o i loro genitori, che io facessi dei favoritismi, dicendo che qualcuno si era lamentato di un mio presunto metodo iniquo di valutazione. A quel punto tanti ragazzi sono intervenuti dicendo ma quando mai prof, non è vero, e così via. Notavo però che un’alunna iniziava ad agitarsi, e dopo un po’ diceva di non sentirsi bene e chiedeva di uscire dall’aula. A lezione finita non era ancora rientrata, ma sua mamma è arrivata come una furia davanti alla classe. Al compito in classe consegnato pochi giorni prima aveva preso 5, precedentemente dei 4 e dei 5. Ma il tema è un altro. Questa signora già in passato aveva aggredito altri insegnanti. Si poteva dunque immaginare che questa situazione esplodesse”, ha aggiunto.

La docente denuncerà la scuola

Ma cosa avrebbe spinto la donna a compiere questo atto così inaudito e immotivato? Alla base della sua rabbia ci sarebbe un voto basso assegnato alla propria figlia, che frequenta il primo anno del liceo. La madre avrebbe prima affrontato la dirigente e poi la docente.

“Dopo l’aggressione mi sono diretta da sola in ospedale per essere medicata, non ho ricevuto la solidarietà della direzione. Nessuna telefonata da parte del dirigente o dei suoi collaboratori, il clima che viviamo noi insegnanti in questa scuola è di malessere, non ci sentiamo tutelati. Denuncerò non solo il mio aggressore ma anche la scuola per omissione di soccorso e perché hanno consentito che la violenza entrasse in classe”.

E se la donna fosse stata armata?

Sotto choc gli altri alunni e genitori, spaventati: “Mia figlia è tornata a casa spaventata, mi ha raccontato che ha visto la mamma di una compagna tirare i capelli all’insegnante, ha sentito decine di improperi e insulti. Com’è possibile che si consenta ad estranei di entrare a scuola? E se la donna fosse stata armata?”. Resta da capire cosa sia successo prima dell’aggressione: come è riuscita a entrare in classe la donna?

Frequenti scontri tra docenti e genitori

Questo caso ricorda quello di Vincenzo Amorese, il docente dell’Istituto Majorana di Bari che è stato aggredito in aula da due persone che hanno fatto irruzione e lo hanno schiaffeggiato. Il motivo? Una nota in condotta messa poco prima ad una sua studentessa. La relazione tra docenti e genitori appare più che mai tesissima.

La replica della dirigente

Ai microfoni de Il Corriere del Mezzogiorno la dirigente scolastica Santaniello ha replicato dicendo di aver “provato più volte a sentire la collega per esprimere vicinanza” senza però esserci riuscita. Il suo istituto, ci ha poi assicurato, denuncerà quanto accaduto perché “è una storia orribile e queste manifestazioni di violenza in una scuola non dovrebbero mai esserci”. 

Il commento di Valditara

Il fatto è stato commentato anche dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha scritto un tweet in merito: “La mia solidarietà alla professoressa Lucia Celotto. Dobbiamo tutti insieme ricostruire un patto educativo che unisca genitori, studenti e docenti”.

Redazione

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