Un “marchio” quasi indelebile: è quello che i genitori di un gruppo di alunni hanno prodotto nei confronti di una maestra di scuola dell’infanzia di Livorno.
Verso la donna c’è una forma di pregiudizio, perché lo scorso febbraio è incorsa in una sanzione disciplinare per via di un episodio di presunti maltrattamenti nei confronti di un bambino di tre anni: sospesa dal servizio per alcuni giorni, dalla dirigente scolastica, la docente ha fruito di un periodo di malattia. Poi, ha presentato e ottenuto domanda di trasferimento.
La mattina di lunedì 3 ottobre è tornata ad insegnare, ma ha trovato l’amara sorpresa: appena 7 alunni della sua classe su 25 erano presenti.
Anche se ha cambiato istituto, infatti, le “voci” sul suo conto devono essere arrivati ai nuovi genitori. Ora, per vincere lo scetticismo, sarà importante che la maestra fornisca con i fatti garanzie di professionalità. E che i colleghi e la dirigente siano i primi a mostrare fiducia nei suoi confronti, anche con un supporto adeguato. Altrimenti, il “marchio” sarà difficile da estirpare.
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