Ennesimo episodio di violenza a scuola ai danni di un’insegnante, ancora una volta aggredita da genitori. Stavolta a ricevere questo orribile trattamento a scuola, davanti ai bambini, è stata una maestra di una scuola elementare di Pomigliano, in Campania, la Buonpensiero 1, un istituto di periferia, come riporta Il Mattino.
La povera docente è stata raggiunta da due mamme, che hanno deciso di prenderla selvaggiamente a pugni e schiaffi tra le mura scolastiche. Perché queste due donne si sono scagliate con una furia cieca contro l’insegnante? A quanto pare per “eccesso di severità” della docente nei confronti dei loro figli. I fatti sarebbero avvenuti lo scorso giovedì 20 ottobre intorno alle 14, alla fine della giornata di lezioni, proprio mentre gli alunni si apprestavano a lasciare l’istituto.
La maestra, dopo l’aggressione, è stata trasportata all’ospedale di Nola, dove le è stata prescritta una prognosi di cinque giorni. In più la donna dovrà portare un busto ortopedico. “Una scena terribile, erano incontenibili, urlavano e la colpivano con pugni e schiaffi”, hanno riferito alcuni testimoni. A quanto pare un collaboratore scolastico avrebbe cercato di fermare la furia delle donne, ma senza successo.
Le donne avrebbero accusato la maestra di essere troppo severa, e di, addirittura, aver alzato le mani agli alunni di quarta elementare. I colleghi, però, smentiscono in maniera più assoluta. Sul posto, dopo l’aggressione, sono giunti i carabinieri, che hanno identificato le due donne, denunciate dall’insegnante.
Sulla triste vicenda è intervenuta la preside dell’istituto, Valeria Vaccaro: “Sul conto della mia docente posso mettere la mano sul fuoco: mai e poi mai usa le mani per frenare le intemperanze degli alunni. Purtroppo qui alcuni bambini problematici sono ben addestrati dai loro altrettanto difficili genitori, ai quali fanno credere cose mai avvenute per godere di una sostanziale impunità. Basti pensare che gli stessi alunni che hanno fatto scatenare la furia delle loro mamme poco prima si erano esibiti in classe a colpi di banchi fatti volare sui pavimenti”.
Di certo si tratta di una scuola difficile, con un’utenza difficile. “La maggioranza degli alunni e dei loro genitori si comporta in maniera civile e partecipe. La minoranza, chiassosa e ribelle, crea un clima di tensione”, ci tiene a precisare la preside.
La docente, ovviamente, è terrorizzata e non vuole tornare al lavoro. “Anche noi ci sentiamo soli e in pericolo in questo plesso. Ci vorrebbe la presenza delle forze dell’ordine almeno negli orari di ingresso e uscita”, dicono altri maestri. “La stessa persona che ha aggredito la mia docente aveva già aggredito un altro docente, un uomo”, conclude la dirigente scolastica.
Questo episodio ricorda moltissimo ciò che è avvenuto a Bari, in un altro quartiere difficile, che ha visto vittima un docente di diritto che è stato picchiato dal padre di un’alunna alla quale aveva messo una nota.
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