Una pattuglia dei carabinieri
Ancora una pesante denuncia contro una maestra. A produrla sono stati i genitori di un alunno della primaria della periferia di Firenze, secondo i quali la docente avrebbe spinto a terra il figlio, facendogli sbattere la testa, per poi obbligare un altro bambino a prendere a calci il compagno.
Nella denuncia presentata ai carabinieri, scrive il Corriere Fiorentino del 3 marzo, si parlerebbe di “percosse e lesioni”.
I fatti sarebbero accaduti giovedì scorso, il 28 febbraio, al termine della ricreazione.
La maestra era intervenuta dopo che un alunno aveva dato un calcio, sembra in modo non violento, al sedere del compagno, mandandolo a terra.
La docente avrebbe applicato “una sorta di legge del taglione spintonando due volte” l’alunno e facendolo “cadere a terra e sbattere la testa”.
Sarebbe quindi intervenuto il compagno aggredito spiegando che si era trattato di un calcio, e non di una spinta. Così l’insegnante gli avrebbe ordinato di colpire l’altro bimbo con le stesse modalità, ovvero con un calcio al sedere.
Nella denuncia, sempre secondo il quotidiano locale, si spiega anche che l’azione di “rivalsa” si sarebbe adottata tre volte, perché il calcio, secondo la maestra, non sarebbe stato abbastanza forte.
La docente avrebbe anche intimato agli alunni di non raccontare l’episodio, neanche ai loro genitori. Al pronto soccorso al piccolo è stato diagnosticato un trauma cranico lieve.
Sull’accaduto, il dirigente scolastico ha fatto sapere di stare producendo delle verifiche.
E’ chiaro che se i fatti si fossero svolti così come raccontati dai genitori, la posizione della docente sarebbe quantomeno in discussione, sia a livello professionale sia sul fronte della giustizia.
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