Pr quanto riguarda l’ormai famosa vicenda della maestra di Oristano, Marisa Francescangeli, docente di una scuola primaria che è stata sospesa per venti giorni con riduzione dello stipendio per aver pregato in classe e aver costruito insieme ai piccoli alunni un rosario durante le ore di lezione, dopo vari interventi da parte di esponenti politici e non solo, è intervenuto con una nota anche il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
Nella nota si legge quanto segue:
“Con riguardo alla vicenda relativa alla sospensione della maestra di Oristano, il Ministero dell’Istruzione e del Merito precisa che:
- Ai sensi della legge il Ministro non ha alcun potere di revocare provvedimenti disciplinari, può invece disporre ispezioni per verificare la correttezza dei procedimenti medesimi. La competenza disciplinare è esclusiva dell’amministrazione, non degli organi politici.
- Il Ministro si è immediatamente attivato per avere una relazione dettagliata sul procedimento disciplinare e sul fondamento delle accuse mosse alla docente.
- L’amministrazione, su richiesta del Ministro, ha altresì incaricato tre ispettori, scelti fra persone di particolare esperienza e competenza, affinché verifichino la regolarità del procedimento e la completezza dell’istruttoria.
Ciò premesso, si invita ad attendere serenamente l’esito delle verifiche, avendo fiducia nelle istituzioni”.
Il ministro aveva già ribadito ieri, martedì 11 aprile, in diretta a Rete4, all’interno di Tg4-Diario del Giorno, la sua posizione: “Posso soltanto dire che non si tratta della recita episodica di una preghiera ma, dalla documentazione a fondamento della decisione disciplinare si tratta di reiterate preghiere e canti religiosi nelle ore disciplinari. Anziché insegnare la professoressa avrebbe fatto cantare inni religiosi”.
“Dopo diversi interventi ‘bonari’ del dirigente scolastico – ha spiegato ancora il ministro – si è arrivati all’attivazione di un procedimento disciplinare che si è concluso con la sanzione di 20 giorni dopodiché io, appena è emersa la notizia, ho richiesto una relazione dettagliata e abbiamo inviato gli ispettori per verificare che la procedura sia stata svolta correttamente. L’accusa è che anziché insegnare storia, geografia, matematica l’insegnante avrebbe fatto cantare inni religiosi e pregare, quindi si tratta di una violazione di un obbligo previsto dalla legge”.
L’intervento ufficiale di oggi, quindi, serve per chiarire in via definitiva la posizione del Ministero in attesa di ulteriori riscontri.
Gli interventi di Salvini e Sgarbi
L’annuncio dell’insegnante è stato prontamente commentato anche da Matteo Salvini con un “brava, maestra!”.
Ma, ad elogiare la maestra non c’è solo Salvini: anche Vittorio Sgarbi ha detto che l’insegnante andrebbe premiata per aver coraggiosamente difeso i valori cristiani; in sua difesa si è espresso il presidente della Regione Sardegna, mentre l’assessore all’Istruzione della Regione Sicilia ha detto che vorrebbe averla come consulente.
La risposta della docente a Valditara
La docente, nella serata di ieri, martedì 11 aprile, ha replicato a tutto ciò sempre su Rete4, all’interno della trasmissione Fuori dal Coro. “Tutti i bambini delle mie classi fanno religione cattolica. Quando mi è arrivata questa sospensione sono rimasta senza parole. Non ho mai ricevuto richiami, il dirigente mi ha solo informata del fatto che alcune mamme si fossero lamentate. Mi ha detto che le avrebbe riunite per chiedere scusa. L’ho fatto, ho dato le mie scuse sincere. Non pensavo assolutamente di ferire nessuno, gli stessi bambini mi hanno chiesto di fare la preghiera”.
La docente ha risposto a quanto detto dal ministro Valditara, negando il fatto di aver proposto inni religiosi ai bambini al posto dei normali contenuti delle lezioni: “Questa cosa mi sembra esagerata, nelle mie due terze è capitato solo in un’occasione di fare una preghiera. Confermo che i bambini della quarta mi hanno chiesto di fare una preghiera all’inizio della lezione, come facevano le nostre maestre. Secondo me è una cosa molto bella, di valore. In quarta ho chiesto l’autorizzazione dei genitori all’inizio dell’anno, che mi hanno dato. I genitori che si sono lamentati sono dei bambini di terza”.
Dalla Chiesa (FI): “Stanca delle lamentele dei genitori”
Presente in diretta anche Rita dalla Chiesa, deputata di Forza Italia membro della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione alla Camera, che ha detto, polemica: “Sono stanca di questi genitori che si lamentano ogni volta che intendiamo mantenere fede a delle tradizioni nostre, che sono alle radici della nostra cultura”.