Continua a far discutere e a far indignare il caso di una docente con disabilità, Emanuela Cappati. Quest’ultima, che ci ha anche inviato una lettera per illustrare il suo problema, è stata giudicata inidonea all’insegnamento ma idonea ad altre mansioni. Per questo, quindi, è stata demansionata.
Qualcosa non torna
“Perché un docente non può rimanere docente, anche se ha, temporaneamente o permanentemente una disabilità fisica o psicologica? Certo che può svolgere altre mansioni, attinenti alla docenza, fuori dalla classe, a seconda del problema che può avere negli anni! Ma svolgere altre mansioni non significa dover cambiare il nostro contratto di lavoro, demansionarci, aumentare le ore di lavoro e toglierci la nostra dignità di insegnanti”, ci aveva scritto.
Emanuela, maestra di scienze, matematica, storia e geografia, ha 54 anni ed è affetta da sclerosi multipla. Recentemente il deputato della Lega Dario Giagoni ha portato il suo caso al ministro Valditara, presentando un’interrogazione.
La situazione è stata giudicata inammissibile da Francesca Ghirra dell’Alleanza Verdi Sinistra, che in un comunicato ha espresso disappunto. “Emanuela Cappai è docente di ruolo dal 2019 e insegna nella Scuola Primaria di Nuraminis, in Sardegna. Da 27 anni convive con una patologia che non le ha mai impedito di lavorare, anche grazie alla riduzione dell’orario e alle prerogative garantite dalla legge 104. Circa un mese fa, però, a seguito di un accertamento della Commissione medica, maestra Emanuela è stata dichiarata inidonea all’insegnamento. La cosa incredibile è che sembrerebbe che la Commissione abbia espresso il parere senza che sia stata fatta una visita medica.”
Continua la mobilitazione
“Non solo la docente è stata demansionata, ma il suo orario di lavoro è stato esteso dalle 17 ore attualmente previste a 26 ore settimanali, del tutto incompatibili con lo stato di salute della lavoratrice”, denuncia ancora la Ghirra, che intende intervenire.
“Questa situazione è profondamente ingiusta e in contrasto con la normativa sull’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. Ho deciso, pertanto, di unirmi alla mobilitazione delle famiglie degli alunni della maestra Emanuela Cappai e di tutta la comunità di Nuraminis presentando un’interrogazione ai ministri dell’istruzione, del lavoro, per le disabilità, dell’economia e della difesa, per sapere se siano a conoscenza di quanto accaduto e come intendano procedere”.
“Occorre intervenire quanto prima – conclude Ghirra – per garantire il rispetto della dignità di tutti gli insegnanti, anche attraverso una revisione della normativa sul trattamento dei docenti dichiarati non idonei all’insegnamento”.