Attualità

Maestra indagata perché diede del fallito a un alunno ferendolo al labbro con un diario

Il fatto risale al 21 gennaio 2021, quando una maestra di inglese di una scuola di San Cassiano, nel leccese, diede del fallito a un suo alunno di terza elementare, per non aver saputo tradurre una frase. Lo studente, inoltre, si è visto arrivare in viso anche il diario, lanciato dalla docente, con conseguente ferita al labbro inferiore. Secondo quanto riportato da Repubblica e da un avviso di chiusa inchiesta, adesso la maestra risulta indagata, in quanto accusata di lesioni personali aggravate dall’abuso dei poteri inerenti la pubblica funzione e di aver commesso il delitto ai danni di un soggetto minore all’interno di un istituto di istruzione, e dovrà decidere se replicare alle accuse che le sono state mosse, chiedendo di essere interrogata o depositando memorie difensive.

Secondo le indagini, i genitori dell’alunno non sono venuti immediatamente a conoscenza del fatto perché la vittima dell’aggressione ha mantenuto il segreto, probabilmente per vergogna. Ad avvisare la famiglia sono stati i genitori dei compagni di classe che hanno raccontato la versione dei fatti, poi confermata dall’alunno stesso, cosa che ha portato la madre a sporgere denuncia.

Secondo la ricostruzione degli avvenimenti riportata da Repubblica, quel giorno la maestra aveva rivolto delle parole offensive e aveva avuto un atteggiamento violento nei confronti dell’intera classe che stava seguendo la lezione di inglese. Quando un alunno disse di avere qualche difficoltà a tradurre in italiano la frase ‘Io ho visto’, l’insegnante iniziò a inveire contro di lui davanti a tutti suoi compagni. “Mi hai rotto le scatole, sei un fallito, resterai sempre senza lavoro”, disse all’alunno. Poco dopo dalle parole passò ai fatti e scaraventò contro il bambino un diario, colpendo il piccolo al labbro inferiore che cominciò a sanguinare in modo copioso. Nonostante il ferito chiese aiuto alla donna, questa restò indifferente, e anzi gli disse “di finirla perché gli era andata sin troppo bene”.

Sara Adorno

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