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Maestra Laura Bonafede, la giornalista Sandra Amurri attacca la dirigente della scuola: “Una così non può fare la preside”

Si parla ancora del caso della maestra Laura Bonafede, sospesa dal suo incarico per la sua vicinanza, ancora da accertare, al boss Matteo Messina Denaro, catturato lo scorso gennaio. Il programma televisivo di La7 Non è l’Arena, condotto da Massimo Giletti, sta indagando da settimane sul caso per chiarire i risvolti della vicenda e il ruolo della docente dell’Istituto Capuana-Pardo di Castelvetrano nel tessuto di relazioni dell’ormai ex latitante.

“Facile punire solo la maestra”

La giornalista e opinionista del programma Sandra Amurri si è scagliata pesantemente contro la dirigente scolastica, Vania Stallone, che secondo il programma avrebbe cambiato repentinamente idea sul conto della maestra, che inizialmente ha quasi difeso.

“Al di là di tutto ci sono due cose gravissime che non possono trovare scusanti. Quando dice ‘Poverina, ha il marito in all’ergastolo, ha avuto questa disgrazia’. Non è una disgrazia avere il marito all’ergastolo per quello che ha fatto. Non è un coppo che ti è caduto sulla testa mentre uscivi di casa. Poi quando dice che incontrare Messina Denaro è un fatto personale. Non ci sono scusanti. Una così non può fare la preside a scuola”, ha condannato Amurri.

Sulla vicenda è intervenuto anche Ismaele La Vardera, vicepresidente della Commissione Antimafia della Regione Siciliana, che ha detto: “Mi chiedo cosa facciano il 23 maggio in quella scuola. Bisogna prendere posizione, non rimanere in silenzio. Cosa racconterà la preside il 23 maggio a scuola? Ho paura, bisogna fare di più. Va bene ciò che è stato fatto contro la docente, ma l’atteggiamento della preside lascia più perplessità. Facile punire la maestra, ma anche la preside deve in qualche modo dare maggiori spiegazioni”.

La docente rimane sospesa

Come riporta Ansala Bonafede è stata sospesa dal suo incarico inizialmente per dieci giorni. Eccone la motivazione: “In considerazione della vasta eco mediatica suscitata dal presunto legame dell’insegnante con il boss mafioso Matteo Messina Denaro e al fine di tutelare l’immagine della scuola e di garantire il sereno svolgimento dell’attività scolastica”, ha chiarito la dirigente.

Qualche giorno dopo il provvedimento è stato esteso, in seguito all’incontro tra Giuseppe Valditara, l’Assessore all’Istruzione e alla formazione professionale alla Regione Siciliana Girolamo Turano e il Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia Giuseppe Pierro. Contestualmente è stato attivato un procedimento disciplinare volto ad accertare ogni ulteriore elemento per valutare la condotta della docente.

La dirigente, se in un primo momento aveva preferito non esprimersi, la scorsa settimana ha rilasciato una forte dichiarazione: “Non voglio più l’insegnante Laura Bonafede nel corpo docente della mia scuola. Sino al giorno in cui l’autorità giudiziaria ha reso pubbliche la foto dell’incontro con Matteo Messina Denaro al supermercato e il contenuto delle lettere tra i due, la signora Bonafede era una docente che nulla aveva mai fatto trapelare sul luogo di lavoro. Nessun comportamento sospetto. Ma quando abbiamo visto e saputo dei contatti con Messina Denaro siamo rimasti tutti a bocca aperta”.

Redazione

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