Nuove rivelazioni sul caso della maestra di Torino, vittima dell’episodio di revenge porn.
Questa volta a parlare sono i cellulari. Con una nota vocale la direttrice dell’asilo esortava le colleghe a creare un clima pesante attorno alla giovane maestra, costringendola a dare le dimissioni e abbandonare il nido.
L’audio del messaggio WhatsApp è stato ascoltato in udienza. Verrebbe fuori che la direttrice della scuola materna, per tutelare l’immagine della struttura ed evitare il ritiro dei bambini, doveva sbarazzarsi a qualunque costo della ragazza, messa in cattiva luce dalla diffusione di foto osè da parte dell’ex fidanzato in una chat privata con amici.
Per questo avrebbe messo in mezzo le colleghe, cercando l’episodio (come affidarle i bambini più problematici) che potesse fare da pretesto per mandarla via. La giovane infatti, aveva presentato inizialmente le dimissioni, ma poi non le aveva convalidate.
In aula le insegnanti coinvolte hanno affermato come la ragazza non sia stata obbligata e, disperata, abbia scelto di dimettersi. Una versione però contestata dall’accusa e che, la nota vocale di WhatsApp metterebbe in discussione.
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