Si continua parlare del caso di Marisa Francescangeli, la docente di una scuola primaria di San Vero Milis (Oristano) che è stata sospesa per venti giorni con riduzione dello stipendio per aver pregato in classe e aver costruito insieme ai piccoli alunni un rosario durante le ore di lezione.
In questi giorni in molti hanno commentato la faccenda, tra chi pensa che si tratti di una punizione inaudita e assurda e chi invece crede che si debba sostenere a spada tratta la laicità della scuola. Proprio ieri, 11 aprile, dopo giorni di silenzio, è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha detto in diretta Rete4, all’interno di Tg4-Diario del Giorno: “Posso soltanto dire che non si tratta della recita episodica di una preghiera ma, dalla documentazione a fondamento della decisione disciplinare si tratta di reiterate preghiere e canti religiosi nelle ore disciplinari. Anziché insegnare la professoressa avrebbe fatto cantare inni religiosi”.
“Dopo diversi interventi ‘bonari’ del dirigente scolastico – ha spiegato ancora il ministro – si è arrivati all’attivazione di un procedimento disciplinare che si è concluso con la sanzione di 20 giorni dopodiché io, appena è emersa la notizia, ho richiesto una relazione dettagliata e abbiamo inviato gli ispettori per verificare che la procedura sia stata svolta correttamente. L’accusa è che anziché insegnare storia, geografia, matematica l’insegnante avrebbe fatto cantare inni religiosi e pregare, quindi si tratta di una violazione di un obbligo previsto dalla legge”.
La docente, nella serata di ieri, ha replicato a tutto ciò sempre su Rete4, all’interno della trasmissione Fuori dal Coro. “Tutti i bambini delle mie classi fanno religione cattolica. Quando mi è arrivata questa sospensione sono rimasta senza parole. Non ho mai ricevuto richiami, il dirigente mi ha solo informata del fatto che alcune mamme si fossero lamentate. Mi ha detto che le avrebbe riunite per chiedere scusa. L’ho fatto, ho dato le mie scuse sincere. Non pensavo assolutamente di ferire nessuno, gli stessi bambini mi hanno chiesto di fare la preghiera”.
La docente ha risposto a quanto detto dal ministro Valditara, negando il fatto di aver proposto inni religiosi ai bambini al posto dei normali contenuti delle lezioni: “Questa cosa mi sembra esagerata, nelle mie due terze è capitato solo in un’occasione di fare una preghiera. Confermo che i bambini della quarta mi hanno chiesto di fare una preghiera all’inizio della lezione, come facevano le nostre maestre. Secondo me è una cosa molto bella, di valore. In quarta ho chiesto l’autorizzazione dei genitori all’inizio dell’anno, che mi hanno dato. I genitori che si sono lamentati sono dei bambini di terza”.
Presente in diretta anche Rita dalla Chiesa, deputata di Forza Italia membro della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione alla Camera, che ha detto, polemica: “Sono stanca di questi genitori che si lamentano ogni volta che intendiamo mantenere fede a delle tradizioni nostre, che sono alle radici della nostra cultura”.
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