Sembra proprio che alcuni genitori abbiano scambiato la scuola per un ring e chi vi opera per un avversario di colpire. Stavolta a rendersi artefice della “bravata” di turno è stata una mamma milanese quarantenne, che un paio di giorni fa ha preso a “schiaffi” e a “calci” e ha pure tirato i capelli alla maestra che lo scorso 4 maggio, durante un’ora di supplenza nella classe del figlio di otto anni, a dire della madre “molto vivace”, lo avrebbe “stretto per un braccio” e “graffiato”. Tutto ciò sarebbe avvenuto davanti agli alunni.
Versioni discordanti
La vicenda, riportata dal Giorno, sembra inverosimile: la signora due giorni fa è entrata nella scuola statale, alla periferia di Milano, “dicendo alla commessa nell’atrio di avere un colloquio”. Quindi la donna è entrata nell’aula in cui l’insegnate stava tenendo lezione, una quinta primaria, l’avrebbe aggredita: la madre si è anche lamentata del fatto che “la scuola non ha preso provvedimenti”, mentre la dirigente scolastica parla di “scena inqualificabile”.
La versione dell’istituto scolastico, però, è decisamente diversa sull’accaduto: dalla scuola si spiega che “il bimbo soffre di un disturbo oppositivo-provocatorio” e che quel giorno la maestra era intervenuta per separarlo da un compagno con cui si stava azzuffando.