Accade a Palermo. Una maestra elementare dell’Istituto comprensivo “Politeama” ha sgridato i suoi alunni perché non le hanno fatto il regalo di fine anno.
Secondo quanto raccontato dagli stessi studenti ai genitori, riporta l’edizione di Palermo de La Repubblica, la docente si sarebbe arrabbiata in seguito alla decisione di 14 famiglie degli alunni (su 16) di non partecipare alla colletta per comprare il regalo.
Una volta finita la lezione. i piccoli hanno lasciato la classe piangendo: “Mi auguro che da grandi non sarete come i vostri genitori che vi stanno dando dei cattivi esempi”, avrebbe detto l’insegnante ai piccoli alunni.
La donna avrebbe anche rifiutato il regalo di un alunno, che aveva confezionato un segnalibro di carta realizzato dal bambino.
Il piccolo, che aveva confezionato con le sue mani il pacchetto (con dentro il segnalibro) da dare alla maestra, è scoppiato in lacrime. “Non sei un bambino dell’asilo”, avrebbe detto la docente, probabilmente arrabbiata.
“Stiamo raccogliendo le firme anche in altre classi per un’azione legale”, fanno sapere i genitori, che, intanto, hanno inviato lettera di protesta alla dirigente scolastica e al direttore dell’ufficio scolastico regionale per chiedere che la maestra non insegni.
Vietato ai dipendenti pubblici ricevere regali o altre utilità, al di fuori di quelli di modico valore. Si tratta di un dispositivo ormai noto nel mondo della scuola, ma in prossimità della fine dell’anno è utile ricordarlo.
L’ultimo aggiornamento in materia è del 2014 con la circolare emanata dal Ministero dell’Economia.
La circolare, indirizzata a tutti gli uffici del Ministero e alle Agenzie fiscali, richiama il codice di comportamento dei dipendenti pubblici (D.P.R. 16 aprile 2013) che definisce i doveri minimi di diligenza, lealtà e buona condotta che essi sono tenuti a rispettare per il corretto funzionamento dell’Amministrazione.
Gli stessi doveri e obblighi sui regali – precisa la circolare – si applicano anche in relazione ad incarichi svolti presso Società, Agenzie e Enti pubblici, compresa la partecipazione a consigli di amministrazione o a collegi dei revisori dei conti.
Per modico valore, come spiega l’articolo 4 del D.P.R sul codice di comportamento dei dipendenti pubblici, si intende non superiore in via orientativa a 150 euro.
I regali di valore maggiore dovranno essere messi subito a disposizione dell’amministrazione per la restituzione o la loro devoluzione a fini istituzionali.
La circolare, infine, si conclude con la raccomandazione di interpretare e applicare le suddette norme in senso particolarmente restrittivo e con il massimo rigore, viste anche le difficoltà e la delicatezza del momento.
Il divieto di richiedere e accettare da terzi o da un proprio subordinato regali, compensi e altre utilità anche se indirizzati al coniuge o a parenti fino al secondo grado del funzionario pubblico è già previsto dal Codice di comportamento per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni
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