Ha assunto una dimensione di cronaca nera il caso di una maestra 59enne del catanese, sospesa nei giorni scorsi per un anno per maltrattamenti e lesioni volontarie aggravate nei confronti dei suoi alunni: la notte tra il 30 e il 31 maggio, tre colpi di arma da fuoco sono stati esplosi contro l’abitazione della docente.
La donna, scrivono le agenzie di stampa, ha presentato una denuncia ai carabinieri dicendo di aver sentito delle esplosioni. Fori di proiettile sono stati trovati anche sulla porta di casa.
Il caso, che ha portato all’interdizione della docente, perchè avrebbe offeso i propri alunni, minacciandoli e prendendoli a schiaffi, era diventato pubblico qualche giorno fa, quando l’insegnante è stata interdetta per un anno dal servizio dal giudice delle indagini prelimiari di Catania.
L’indagine dei carabinieri fu avviata dopo le denunce di genitori dei bambini e si era avvalsa di intercettazioni e di videoriprese delle lezioni nella classe dall’insegnante.
Nell’ultima decade di maggio, un gruppo di genitori protestò davanti la scuola del Catanese dove la maestra insegnava.
Alcune madri accusavano l’insegnante di “essere un mostro…”, contestando il provvedimento adottato, ritenendolo insufficiente: “doveva andare in carcere, altro che sospensione… non ha ammazzato nessuno, certo, ma cosa volevano il sangue dei nostri figli?”.
“Bambini picchiati in testa – aveva aggiunto una donna che ha denunciato ai carabinieri la maestra dopo i racconti a casa del figlio – con la bacchetta, sul viso con schiaffi, la testa appiccicata al banco… Io mi ritrovo mio figlio con seri problemi: è aggressivo, dà punizioni al fratellino più piccolo. Ma che fiducia posso avere delle insegnanti di questo istituto?”.
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