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Maestra su Onlyfans, Galiano: “Docenti modelli di condotta? Allora dovrebbero avere più riconoscimento economico”

Sta facendo molto discutere la vicenda della maestra di un asilo cattolico del trevigiano che lavora anche sulla piattaforma per adulti Onlyfans. La 29enne, dopo che è scoppiata la polemica in seguito alla scoperta dei genitori, è stata sospesa dall’incarico e dallo stipendio dalla scuola.

A parlare del suo caso è, su Il Libraio, il docente e scrittore Enrico Galiano. “C’è una cosa che facciamo sempre, da qualche anno a questa parte, di fronte a una notizia che ci colpisce: prendiamo posizione. Schierarci ci viene ormai naturale, quasi fosse un riflesso. E anche stavolta, con la vicenda della maestra sospesa perché aveva un profilo su OnlyFans, non ci siamo smentiti: da una parte, il partito del ‘Scandalo! Un’insegnante non può fare certe cose!’, dall’altra quello del ‘Nel tempo libero faccia ciò che vuole, basta che insegni bene! Ma e se, per una volta, provassimo a non scegliere da che parte stare? Se invece di rispondere, cominciassimo a farci più domande?”.

Cosa deve essere un docente?

Ecco la domanda che si pone Galiano: “Viviamo in un’epoca in cui la linea tra pubblico e privato è sempre più sfocata. Ci indigniamo per una maestra su OnlyFans, ma poi scrolliamo senza battere ciglio davanti a pubblicità che usano il corpo in modo anche più esplicito per vendere qualsiasi cosa, dal profumo alla pasta. Non è un po’ contraddittorio? E ancora: esiste un confine oggettivo tra ciò che un’istituzione può richiedere ai propri dipendenti e ciò che riguarda esclusivamente la loro sfera personale? O è sempre tutto interpretabile?”

“Non ho risposte. Non so dire chi abbia ragione e chi torto, né se una risposta esista davvero. Ma forse questa vicenda, al di là delle polemiche, può servirci a riflettere su due cose: su come stanno cambiando i tempi e su quale ruolo vogliamo che abbiano gli insegnanti nella vita dei nostri ragazzi. Vogliamo che siano solo figure di riferimento professionale o anche modelli di condotta? E se sì, chi decide quale sia la condotta giusta?”, ha aggiunto.

“Infine: se vogliamo davvero che siano anche modelli di condotta, e quindi di fatto impedendo loro di fare ciò che vogliono nel loro provato come quasi qualsiasi altro lavoratore, non dovrebbero avere anche un riconoscimento economico e sociale molto più importante di quello che hanno oggi? Forse, prima di giudicare, dovremmo fermarci un attimo e provare a capire in che direzione sta andando il mondo. E, soprattutto, quale valore reale vogliamo dare alla scuola”, ha concluso Galiano.

“Con 1200 euro al mese è un lavoro insostenibile”

Ecco cosa aveva detto la 29enne: “Non torno indietro di un passo. Sono adulta e consapevole di quello che sto facendo con il mio corpo. Al di là delle gare di body building, dico. Mettere in mostra il proprio corpo in Italia è ancora una cosa molto criticata, qui ci sono ancora tanti tabù. Io ho semplicemente pensato che il mio corpo sia un bel vedere visti i grandi sforzi che faccio ogni giorno dal punto di vista sportivo. E ho pure pensato, se dobbiamo dirlo, che vederlo non dovrebbe essere gratuito. Per questo un mese fa ho aperto OnlyFans”.

“So che è una scuola cattolica, quella è la fregatura. In questo senso sapevo che alla lunga questa mia scelta avrebbe potuto causarmi dei problemi. Io però non mi ricordo di aver firmato qualcosa nel contratto che riguardasse la necessità di non pubblicare contenuti social. Penso anche che questa sia l’occasione per esporre il mio punto di vista. Non mi sono vergognata e non mi vergogno di quello che ho fatto. Dal momento in cui la professione viene svolta bene e vengono trasmessi ai bambini i valori comuni, non vedo il problema. Penso innanzitutto che l’educazione principale che viene data ai figli sia appannaggio dei genitori. E ricordo che se hanno visto il mio profilo significa che sono iscritti ad OnlyFans quindi non si capisce dove stia il problema. Un’educatrice accudisce i bambini, nel resto della vita fa quello che vuole”.

Codice etico per docenti dopo i casi Raimo e della maestra su Onlyfans

Nel frattempo il Ministero dell’Istruzione e del Merito starebbe redigendo un codice etico con norme specifiche per docenti e personale scolastico anche sui comportamenti sui social.

Il Codice dovrebbe essere in linea con il già esistente Codice di comportamento nazionale per i dipendenti pubblici, modificato l’ultima volta nel giugno del 2023. Importante, come anticipato, il capitolo sull’uso dei mezzi di informazione e dei social network, dove già si legge che “il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale”.

E che “le amministrazioni si possono dotare di una ‘social media policy’ per ciascuna tipologia di piattaforma digitale”, che “deve individuare le condotte che possono danneggiare la reputazione delle amministrazioni”.

Redazione

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