È ancora al centro del dibattito la maestra di un asilo parrocchiale in provincia di Treviso. L’insegnante, laureata in Scienze dell’Educazione e con una passione per il bodybuilding, è stata sospesa dalla scuola dopo che alcuni genitori hanno scoperto il suo profilo su OnlyFans, una piattaforma di intrattenimento nota per i contenuti a pagamento.
La decisione dell’istituto è arrivata dopo la segnalazione di un genitore e un successivo confronto con la maestra. La scuola le ha chiesto di cancellare l’account, ma lei ha rifiutato, difendendo il diritto di gestire la propria immagine e sottolineando che il suo corpo è il risultato di anni di allenamenti. “Non vedo nulla di male nel mostrarlo – ha dichiarato – e su OnlyFans guadagno in un giorno quanto il mio stipendio mensile da maestra”.
Da un lato, l’istituto cattolico ha ribadito l’importanza di comportamenti coerenti con i suoi principi educativi. Dall’altro, una petizione firmata da una trentina di genitori ha espresso sostegno all’insegnante, elogiandola per la sua dedizione ai bambini: “Quel che fa fuori dalla scuola non ci riguarda”, hanno dichiarato alcuni di loro.
La vicenda ha avuto un’eco mediatica nazionale, portando anche la Federazione Italiana Scuole Materne (Fism) di Treviso a proporre un codice etico per regolamentare l’uso dei social da parte degli insegnanti. Anche il Ministero dell’Istruzione sta valutando l’introduzione di una “social media policy” per prevenire situazioni simili in futuro.
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