Attualità

Maestra su Onlyfans sospesa dall’impiego e dallo stipendio: condotta non in linea con l’impronta religiosa della scuola

C’è una svolta sul caso della maestra di un asilo cattolico della provincia di Treviso che lavora anche sulla piattaforma per adulti Onlyfans. La donna, 29enne, è stata sospesa dalla scuola, dall’impiego e dallo stipendio. Lo riporta Ansa.

Tutto è avvenuto in seguito ad un incontro nell’istituto, che contesta alla giovane una condotta non in linea con l’impronta religiosa della struttura. “La cattiveria delle persone ha portato troppa sofferenza a tutti”, ha detto lei, come riporta La Tribuna di Treviso.

Inizialmente ieri i vari media hanno riferito della decisione della donna di lasciare la scuola. Il suo sogno è quello di diventare personal trainer professionista. Su OnlyFans, in un mese e mezzo, ha guadagnato circa 1400 euro mentre il suo stipendio da maestra si aggirava intorno ai 1200 euro mensili.

La sua popolarità è ovviamente esplosa in seguito al clamore mediatico: gli abbonamenti e le richieste sulla piattaforma sono aumentati in maniera esponenziale. Nel frattempo già una trentina di genitori ha firmato una lettera che verrà consegnata al parroco dell’asilo chiedendo che l’educatrice non venga allontanata. La scelta della maestra 29enne sembra però già presa.

“Con 1200 euro al mese è un lavoro insostenibile”

Ecco cosa aveva detto la 29enne: “Non torno indietro di un passo. Sono adulta e consapevole di quello che sto facendo con il mio corpo. Al di là delle gare di body building, dico. Mettere in mostra il proprio corpo in Italia è ancora una cosa molto criticata, qui ci sono ancora tanti tabù. Io ho semplicemente pensato che il mio corpo sia un bel vedere visti i grandi sforzi che faccio ogni giorno dal punto di vista sportivo. E ho pure pensato, se dobbiamo dirlo, che vederlo non dovrebbe essere gratuito. Per questo un mese fa ho aperto OnlyFans”.

“So che è una scuola cattolica, quella è la fregatura. In questo senso sapevo che alla lunga questa mia scelta avrebbe potuto causarmi dei problemi. Io però non mi ricordo di aver firmato qualcosa nel contratto che riguardasse la necessità di non pubblicare contenuti social. Penso anche che questa sia l’occasione per esporre il mio punto di vista. Non mi sono vergognata e non mi vergogno di quello che ho fatto. Dal momento in cui la professione viene svolta bene e vengono trasmessi ai bambini i valori comuni, non vedo il problema. Penso innanzitutto che l’educazione principale che viene data ai figli sia appannaggio dei genitori. E ricordo che se hanno visto il mio profilo significa che sono iscritti ad OnlyFans quindi non si capisce dove stia il problema. Un’educatrice accudisce i bambini, nel resto della vita fa quello che vuole”.

Codice etico per docenti dopo i casi Raimo e della maestra su Onlyfans

Nel frattempo il Ministero dell’Istruzione e del Merito starebbe redigendo un codice etico con norme specifiche per docenti e personale scolastico anche sui comportamenti sui social.

Il Codice dovrebbe essere in linea con il già esistente Codice di comportamento nazionale per i dipendenti pubblici, modificato l’ultima volta nel giugno del 2023. Importante, come anticipato, il capitolo sull’uso dei mezzi di informazione e dei social network, dove già si legge che “il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale”.

E che “le amministrazioni si possono dotare di una ‘social media policy’ per ciascuna tipologia di piattaforma digitale”, che “deve individuare le condotte che possono danneggiare la reputazione delle amministrazioni”.

Redazione

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