Assunta in ruolo in altra regione, a migliaia di chilometri da casa. E la cattedra in una scuola elementare di Torino rimane scoperta a causa dei permessi che la docente prende.
Solo che questa volta la protagonista è la portavoce del M5S di Misterbianco, in provincia di Catania, eletta lo scorso giugno.
Valentina Puglisi, infatti, a detta del preside dell’Istituto Comprensivo Manzoni, Barbato Vetrano, non si vede da settembre. Situazione che ha portato due famiglie a far cambiare scuola ai figli, sempre senza maestra di italiano: “Due famiglie hanno preferito portare i figli in altri istituti. Erano stanchi della cattedra vacante di Italiano”, dice il preside al Corriere della sera. In tanti anni di scuola non aveva mai fatto i conti con il problema del docente fantasma”.
Il direttore aggiunge, a tal proposito: “Da quando sono arrivato a, non l’ho mai vista. Ma si è premurata di farmi avere le norme che giustificavano le sue assenze”.
Proprio i permessi sono quelli che fanno storcere il naso al preside, perché, mai come in questo caso, la sua vita da insegnante non è conciliabile con quella di esponente politico, a 1500 Km di distanza per giunta: “Le licenze — come spiega Stefano Suraniti dell’Ufficio Scolastico Provinciale — le permettono di assentarsi per la giornata dei lavori consiliari. Stabilendo il diritto di assentarsi dal servizio per il tempo strettamente necessario per la partecipazione a ciascuna seduta dei rispettivi consigli. E per il raggiungimento del luogo di suo svolgimento”.
Ma il dirigente scolastico ribatte: “se martedì hai riunione di commissione in Sicilia, il lunedì e il mercoledì puoi chiedere il permesso per i viaggi di andata e ritorno”.
Di conseguenza, alla scuola Manzoni sono stati costretti a chiamare una supplente, che però, ironia della sorte, si è assentata in questi giorni per motivi di salute, lasciando il preside nei guai.
Ma con scarsi risultati. Perché anche la nuova docente è «fantasma» da giorni per via di alcuni problemi di salute.
La diretta interessata si difende: “Non commetto alcuna irregolarità”, ma contemporaneamente dall’Ufficio Scolastico Provinciale, fanno sapere di aver avviato “gli approfondimenti sul caso Puglisi perché c’è una sovrapposizione di norme regionali e nazionali”.
Infine, il preside, si chiede: perché non ha chiesto un congedo?
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