
Il numero di docenti aggrediti continua a salire, senza arrestarsi nemmeno in questo inizio 2025. È accaduto anche a Catania, dove venerdì 14 febbraio due maestre di un istituto comprensivo sono state affrontate e malmenate da un genitore di un loro alunno: in particolare, il genitore si è scagliato all’uscita di scuola contro una maestra dopo che il figlio gli avrebbe comunicato che la docente gli aveva dato due schiaffi. La maestra ha avuto bisogno di essere medicata al pronto soccorso, dove gli è stata anche diagnostica una prognosi di una settimana.
“Episodio di violenza da condannare”, interviene il Direttore Generale dell’USR Sicilia
“Ancora una volta un episodio di violenza da condannare” così il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia in merito al fatto di cronaca accaduto ieri a Catania. “Ancora una volta sono state aggredite due docenti dell’Istituto comprensivo statale Francesco Petrarca.
“Già ieri ho chiamato il Dirigente scolastico e attraverso lui ho manifestato la mia solidarietà e vicinanza alle docenti di cui una è stata trasportata in ospedale” – aggiunge il Direttore Generale dell’USR Sicilia -. Dal 2024 sono operative le nuove misure a contrasto della violenza contro il personale scolastico fortemente volute dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in seguito all’allarmante aumento di episodi di violenza a danno di insegnanti e del personale scolastico, accaduti nelle scuole anche durante lo svolgimento delle lezioni. Una riforma che inasprisce le pene per tali tipi di aggressioni proprio in difesa de personale della scuola. Seguiremo da vicino e con attenzione lo svolgimento delle indagini sulla dinamica dell’accaduto e la conseguente individuazione dei responsabili di tale episodio di violenza”.
Snals Milano: “Giù le mani dai docenti”
Anche Snals Milano interviene sull’argomento: “Il corpo docente è sempre più screditato e privo di autorevolezza, mentre la scuola è percepita come un luogo in cui l’educazione e il rispetto vengono meno. Gli insegnanti si sentono abbandonati e impotenti, privi di strumenti efficaci per contrastare l’aggressività e la mancanza di disciplina. La professione sta perdendo attrattiva, sia per la scarsa considerazione sociale sia per gli stipendi insufficienti.
Si chiede un intervento deciso: basta con la scuola permissiva, il perdonismo e l’ipertutela degli studenti. Servono misure concrete, come l’arresto in flagranza per chi aggredisce il personale scolastico e l’espulsione definitiva degli studenti violenti. È tempo di agire con fermezza per ripristinare il rispetto e la dignità del ruolo degli insegnanti, perché “chi tocca un docente, tocca lo Stato”.