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Maestre che vanno oltre, sino all’abuso dei mezzi di correzione e disciplina

Non è la prima volta che accade: alcune insegnanti della scuola dell’infanzia vengono accusate di non attuare il ruolo loro assegnato all’interno dei locali scolastici, di fare le educatrici, e lasciarsi andare a comportamenti aggressivi, in alcuni casi addirittura violenti, nei confronti dei bimbi loro affidati. Stavolta a finire sul banco degli imputati sono due maestre della scuola dell’infanzia comunale Manzini di piazza Giovanni da Verrazzano, a Bologna: dopo settimane di indagini e interrogatori, contro di loro è stata formulata la pesante accusa di “abuso dei mezzi di correzione e disciplina”.
Procura ed i carabinieri avrebbero riscontrato, prima attraverso le testimonianze dei genitori di tre bimbi di 4 anni e poi tramite dei filmati ripresi dalle telecamere, che le due donne schiaffeggiavano, strattonavano e, più in generale, sottoponevano a punizioni eccessive alcuni bambini.
A fronte di tali accuse, anche il Comune di Bologna è intervenuto decidendo di sospendere cautelativamente le due maestre indagate e di costituirsi parte civile nella vicenda. Tra l’altro, se le contestazioni venissero accertate, le due insegnanti vedrebbero peggiorare il grado di accuse nei loro confronti: quello di ‘abuso dei mezzi di correzione e disciplina’ potrebbe aggravarsi. A confermarlo l`avvocato Matteo Ciociola, che tutela la famiglia di uno dei bambini: “se, come sembra, i metodi di correzione delle maestre sono sfociati in percosse o lesioni, saremmo di fronte a imputazioni più gravi, come la violenza privata continuata”.
Imputazioni che, se accertate, sarebbero di una gravità estrema. Tale da produrre, oltre all’allontanamento definitivo dalle due donne dall’insegnamento, e la necessità di interrogarsi su quali misure adottare per prevenire e stroncare sul nascere certi comportamenti. Nella scuola materna di Bologna come in ogni altro istituto scolastico.
Alessandro Giuliani

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