Il lavoro a scuola stressa. Se poi gli alunni sono piccolissimi, da zero a sei anni, il problema diventa serio, perché sfocia in problemi fisici che alla lunga diventano notevoli. La conferma arriva da un interessante report realizzato da Fp-Cgil e Inca-Cgil, presentato l’8 maggio a Firenze
Rispetto al campione intervistato, ben tre lavoratrici su quattro – il 76% – degli asili nido e delle scuole dell’infanzia ha detto che il lavoro svolto abbia avuto un impatto negativo sulla propria salute.
“Dai risultati – si legge nel report – emerge una presenza diffusa e diversificata di disturbi fisici, che descrivono una situazione professionale in cui possono presentarsi problemi diffusi all’apparato muscoloscheletrico”.
Le patologie più rilevanti, che riguardano la schiena e le spalle (il 40,6% del campione afferma di soffrire di lombalgie acute), discendono dagli sforzi fisici a cui sono sottoposte le lavoratrici.
Il 41,6% delle lavoratrici afferma di passare oltre un quarto del tempo di lavoro con i bambini in braccio, e il 63% in ginocchio o a terra, quote che salgono al 52% e al 75% per le educatrici.
“Questi sforzi – afferma il report – sono attuati in un contesto caratterizzato da una elevata intensità del lavoro: gli alti carichi, insieme alle difficoltà nella gestione dei tempi di conciliazione con la vita personale, sono le maggiori criticità riscontrate nell’organizzazione lavorativa”.
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