Signora Ministro,
signore e signori lettori,
potrei scrivere l’ennesima lettera, simile a tante altre che circolano sul web, per spiegare la situazione, a dir poco tragica, dei diplomati magistrali dopo l’udienza plenaria del Consiglio di Stato.
Potrei dire, per esempio, come i maestri e le maestre in provincia di Modena siano stati assunti in ruolo con riserva, costretti ad accettare un contratto triennale presso le sedi scolastiche di montagna, lasciando inspiegabilmente scoperte quelle più vicine ai luoghi di residenza. Potrei scrivere come questi maestri hanno dovuto affrontare l’anno di prova. Potrei quindi scrivere di come questi lavoratori abbiano rinunciato a vivere con le proprie famiglie, nonostante disagi logistici, economici e psicologici, impiegando soldi (affitto, utenze, trasporti, ecc…), energie, tempo e studio nella speranza di ottenere il posto di docente.
Ma parlando di questioni personali si potrebbe rischiare di associare un volto o una vita a un numero, circa 6000 maestri e maestre, che il ministero dell’istruzione sventola ostentando la sua vittoria legale al Consiglio di Stato. Probabilmente, il Ministro e qualche suo funzionario potrebbe rischiare di immedesimarsi con questi, manifestando quindi un minimo di umanità. E questo non si addice ad un amministratore della cosa pubblica.
Allora voglio porre l’accento su un’altra questione: questi maestri non sono idonei per il ministero? Allora ridateci i soldi che abbiamo speso come contribuenti!
Chi decide l’idoneità di un maestro? Un gruppo di giudici? Che, giustamente, sono abituati a lavorare con montagne di aride carte all’interno delle proprie aule e che professionalmente a loro non è dovuto sapere cosa accade nelle aule scolastiche? L’idoneità ad un impiego la decidono gli addetti ai lavori, come in tutte le aziende del mondo, quindi, nel nostro caso, il preside, i docenti e gli amministratori scolastici.
Si deve sapere, che una volta assunti in ruolo, il maestro deve affrontare l’anno di prova, per dimostrare la propria idoneità all’insegnamento. Facciamo due conti dell’oste, approssimati sui circa 6000 insegnanti coinvolti nel licenziamento dal ruolo in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato del 21 dicembre 2017.
– All’inizio dell’anno scolastico il neo maestro viene affiancato da un tutor (docente con esperienza) che lo segue nelle sue attività didattiche in classe: progettazione didattica, confronto professionale, verifica sugli esiti dell’apprendimento, con tanto di relazione specifica finale. Quindi, al di là dell’impegno di lavoro in se, il calcolo del compenso sarà 6000 tutor x circa € 100= € 600.000?
– I dirigenti scolatici, vigilano sull’attività didattica del maestro anche partecipando alle lezioni in aula. Altri costi, anche in termini di energia, di tempo e di risorse umane.
– Durante l’anno scolastico, oltre alla normale attività di docenza, il neo immesso in ruolo deve seguire corsi di formazione e aggiornamento stabiliti dal MIUR e prontamente registrati su un
– Ogni maestro, alla fine dell’anno, viene sottoposto ad un esame da parte di una commissione presieduta da docenti (almeno tre) e dal dirigente scolastico; la quale verifica il lavoro svolto dal neo immesso. Il tutto è gestito amministrativamente dalle segreterie scolastiche. Altri costi, anche in termini di energia, di tempo e di risorse umane.
– Non dimentichiamo gli alunni e le famiglie, che sono, giustamente, i principali giudici sull’operato del docente.
Quanto ci è costato tutto questo? Credo siano diverse centinaia di migliaia di euro in tutta Italia. E dopo tutto questo sforzo, cara Ministra, dopo più di un anno di attività didattica, dopo aver speso soldi dei contribuenti, dopo aver coinvolto migliaia di esperti, Lei ha delegato a un gruppetto di giudici il giudizio di idoneità dei maestri che hanno già superato con esito positivo l’anno di prova? Non poteva provvedere molto tempo fa con un atto amministrativo?
Ma se è così, allora, licenzi tutti e subito!
Licenzi tutti i maestri, che hanno superato l’anno di prova chissà come, licenzi le migliaia di addetti scolastici coinvolti (docenti tutor, commissari e dirigenti scolastici) che hanno preso un abbaglio promuovendo degli impostori. Altro che continuità didattica, impedisca che questi maestri incapaci continuino a rovinare l’apprendimento dei nostri bambini. Anzi, licenzi subito, anche quelle migliaia di alunni (6000 docenti x circa 20 alunni per classe = 120.000) che hanno avuto quotidianamente in classe le maestre e che inseme ai loro circa 240.000 genitori non si sono resi conto della loro incompetenza professional
Faccia quello per cui è pagata, ci dica chi sono gli incompetenti e li licenzi!
Ma la prossima volta, in caso di assunzione con riserva, invece di sprecare soldi statali, eviti di sottoporre i maestri all’anno di prova, aspettando il giudizio di comodo di tribunali che poco sanno di scuola; magari lasciando i neo immessi proprio nel posto che occupavano precedentemente all’assunzione, evitando di lasciare scoperte le classi e assicurando così la vera continuità scolastica. E ogni settembre non ci riempiamo la bocca di proclami del tipo “l’anno scolastico è iniziato senza intoppi e con tutti gli insegnanti in classe.”; perché Lei non se ne è accorta ma fra questi, si mimetizzano diversi impostori.
Firmato: un cittadino contribuente
Anna Gallo
P.S.
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