Sono più di 5.000, solo a Roma, le educatrici degli asili nido e delle scuole dell’infanzia che stanno per essere licenziate. Sono supplenti da una vita, alcune da 20 anni. Ed il prossimo 30 giugno, allo scadere dell’anno educativo, non saranno più nemmeno supplenti ma solo disoccupate.
Infatti le pubbliche amministrazioni non possono sottoscrivere con il lavoratore precario contratti a termine oltre i 36 mesi. La Corte di Giustizia Europea ha condannato l’Italia per aver utilizzato personale precario per troppo tempo, oltre i 36 mesi, ed intima di assumere.
Invece le amministrazioni comunali, anche Roma Capitale, stanno preparando un vero e proprio licenziamento di massa. Manca un piano assunzionale. Mancano certezze sull’erogazione dei servizi per la prima infanzia ed il rischio, oltre alla grave perdita dei posti di lavoro, è la paralisi dei nidi e delle scuole. Roma sta vivendo la situazione più grave. Ma lo stesso problema c’è Napoli e a Torino.
Il “Coordinamento Contro la Precarietà”, nato a Roma, ha già incontrato il ministro Marianna Madia. Il Coordinamento presidierà di nuovo il Ministero della Funzione Pubblica e preannuncia: “Lo scotto di tanta trascuratezza protratta negli anni non lo pagheranno solo le supplenti licenziate ma i cittadini tutti ed in particolar modo i bambini che perderanno i riferimenti e la continuità educativa con un cambiamento di personale esasperante viste le restrizioni imposte sulle assunzioni. Roma non merita chi non vuole potenziare, rafforzare e valorizzare i servizi per la prima infanzia”.
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