La vicenda della scuola primaria di Serravalle d’Asti sta diventando a tutti gli effetti un caso nazionale.
Da domenica 6 giugno il maestro Giampiero Monaca, promotore del progetto “Bimbisvegli”, ha iniziato uno sciopero della fame fatto di cui è stata data notizia solo poche ore fa.
Il progetto Bimbisvegli consiste di fatto in una esperienza didattica di scuola aperta e diffusa all’aperto, che Giampiero Monaca ha portato nella scuola di Serravalle dopo averla sperimentata nei 12 anni precedenti.
Il progetto affonda le sue radici nella migliore pratica didattica della pedagogia del secolo scorso, da Freinet a Montessori, da Mario Lodi a Don Milani, senza trascurare l’apporto dello scoutismo di Baden Powell e di grandi educatori come Paulo Freire.
Nonostante il grande apprezzamento da parte delle famiglie e dell’intera comunità del piccolo paese di Serravalle, che in realtà è una frazione di Asti, il progetto Bimbisvegli, soprattutto da un anno a questa parte, sta incontrando non poche difficoltà ad essere riconosciuto – da parte della direzione della scuola – come un modello didattico legittimo e praticabile.
Nei giorni scorsi le famiglie delle alunne e degli alunni hanno descritto al direttore dell’USR del Piemonte il proprio disagio e la richiesta di intervento a sostegno dell’esperienza Bimbisvegli.
E nelle ultime ore l’on. Federico Fornaro (capogruppo LeU alla Camera) ha depositato una interrogazione parlamentare indirizzata al ministro dell’istruzione, prof. Patrizio Bianchi chiedendo “se non ritenga utile valorizzare l’esperienza di questa piccola scuola e inserire il metodo “bimbisvegli” tra le tante realtà di sperimentazione e di valorizzazione delle avanguardie educative”.
Da parte sua, il maestro Giampiero Monaca dichiara: “Ho voluto darne notizia a digiuno iniziato per potermi concentrare, intimamente, in un percorso introspettivo alle radici dell’essenza del mio impegno e degli ideali cui tendo. Questi giorni hanno rafforzato e determinato la mia convinzione del perseguire questa strada, di rinuncia all’alimentazione organica per affermare in ogni modo che la vera fonte di energia e di forza sta negli ideali che mi muovono”.
“Non posso mentire – spiega l’insegnante piemontese – non cambierei mai modo di fare ed essere maestro, passo ad altri la responsabilità di decidere se io possa continuare a farlo, qui a Serravalle d’Asti: comunità in cui credo e che ha creduto fortemente in questa avventura. Non tradirei mai il mio impegno preso con loro: le bimbe e i Bimbisvegli non abbandonano Serravalle”.
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