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Maestro unico: Bossi ci ripensa

Il “fronte” a difesa del maestro si sta incrinando.
Nella serata del 7 settembre le agenzie lanciano una notizia che ha quasi dell’incredibile: Umberto Bossi, intervenendo alla festa della Lega Nord a Torino, dichiara testualmente:  “Tocca al ministro controllare che gli insegnanti siano bravi, un insegnante unico costa un sacco di soldi in meno, onestamente, in un momento in cui non ci sono i soldi è chiaro che si parli di insegnante unico; se c’è un solo insegnante è più facile che si rovini il bambino, se ci sono più insegnanti almeno qualcuno è buono”.
E’ difficile capire il motivo di questa sortita del ministro delle riforme Umberto Bossi proprio alla vigilia dell’avvio del dibattito parlamentare sul decreto 137 il cui articolo 4 prevede appunto il ritorno al maestro unico.
Ancora più incomprensibile se si considera che l’articolo 4 è stato voluto dal ministro leghista Calderoli (si dice anzi che il testo della norma sul maestro unico sia stato scritto dall’ufficio legislativo del Ministero per la semplificazione normativa e trasmesso con un fax al Ministro Gelmini con l’ “invito” a inserirlo nel decreto legge).
Può darsi che negli ultimi giorni la Lega sia stata “assediata” dai sindaci delle regioni del nord, preoccupati che i tagli nella primaria possano far diminuire il tempo scuola con inevitabili richieste da parte delle famiglie di avere servizi integrativi organizzati dagli Enti Locali.
Per poter affermare con certezza che lo scenario sta cambiando bisogna però aspettare   le prossime ore: non sarebbe la prima volta che Bossi dichiara e smentisce (o precisa) subito dopo.
Reginaldo Palermo

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