A 21 anni dalla nascita, continua a riscuotere tante adesioni la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti della mafia.
Il 21 marzo, l’evento, voluto da ‘Libera’ e ‘Avviso Pubblico’, ha visto una forte partecipazione di oltre 100mila, tanti sindaci, rappresentanti delle istituzioni, parenti delle vittime, cittadini comuni: in tutto più di 350 mila persone. Alle ore 11.00 in mille piazze italiane, ma anche in alcune scuole, università, parrocchie e carceri, sono stati letti in contemporanea i nomi delle oltre 900 vittime innocenti delle mafie.
Il clou della giornata si è consumato a Messina, con oltre 30mila partecipanti, anche se il top di presenze si è avuto a Napoli (40mila). In 15mila si sono riversati in strada ad Aversa, più di 10mila a Torino e 8mila sono intervenuti a Reggio Emilia.
Ma sono state svariate le iniziative sparse per tutto il territorio nazionale: a Firenze, Imperia, Fano, Roma, Sestu (Ca), Chieti, Imperia, Potenza, Foggia.
Nel video, la manifestazione svolta il 21 marzo a Salerno con protagonisti gli studenti del liceo De Sanctis che hanno anche realizzato la sintesi visiva.
“Abbiamo voluto chiamare questo momento ‘Ponti di memoria e luoghi di impegno’ perché il nostro Paese ha bisogno di ponti che allargano le coscienze e traghettano le speranze – ha detto a Messina il presidente di Libera, don Luigi Ciotti – servono un’accelerazione dei tempi e un chiarimento netto sulle priorità che Parlamento e Governo devono darsi”.
A Messina c’era anche il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, il quale ha elogiato il lavoro di Libera, che “rappresenta un punto di riferimento per il nostro Paese e per tutte le persone oneste che non vogliono soggiacere alle mafie”.
A tal proposito, il Senato proprio nei giorni scorsi ha approvato l’istituzione, ogni 21 marzo, della Giornata per le vittime della mafia, ma perchè sia formalmente istituita il ddl deve essere approvato anche dalla Camera.
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“Spero presto il Parlamento completi l’iter di approvazione: lo dobbiamo a tutte le persone che sono in questo elenco, ai loro familiari, agli amici. Lo dobbiamo a tutti noi”, ha scritto su Fb il presidente del Senato Pietro Grasso, mentre il deputato Pd Davide Mattiello ha sollecitato la politica “ad essere all’altezza delle mille piazze” di oggi, evidenziando anche come “il bisogno di verità sul periodo compreso tra il 1989 e il 1994 è il bisogno di un popolo intero”.
Per la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, anche lei giunta a Messina, “ciascuna di queste vittime ha seminato dolore, ma soprattutto speranza e siamo qui a raccoglierla; la mafia ha cambiato strategia, uccide meno ma è più capace di penetrare dissimulando la sua illegalità dentro il mondo legale”.
La presenza di migliaia di persone in piazza “è il segnale che qualcosa sta cambiando nella mentalità e questo è il primo passo per questa lotta che non finisce mai”, ha sottolineato Cristina Caccia, figlia del procuratore capo di Torino Bruno Caccia ucciso dalla ‘ndrangheta, che insieme alla sorella Paola ha partecipato a Torino alla Giornata.
“Oggi sono a Bolzano per incontrare gli alunni di una scuola. Un modo per ricordare il senso e il valore del sacrificio di mio padre e di tanti come lui”, ha detto invece Caterina Chinnici, figlia del magistrato Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia nel 1983.
Oggi è stata anche la Giornata internazionale contro le discriminazioni e il razzismo, come ha ricordato la vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli. “Quella di oggi è una giornata speciale che vede coincidere due ricorrenze dal grande valore sociale e culturale, la Giornata mondiale contro il razzismo e la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.
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