Come molti sanno già, ieri, 27 settembre, si è spenta l’attrice 89enne britannica Maggie Smith, conosciuta per il ruolo della professoressa Minerva McGranitt nella saga di Harry Potter e della madre superiora nei film di Sister Act. Si tratta di una vera e propria leggenda del teatro e del cinema, a cui il giornalista e conduttore Massimo Gramellini ha voluto scrivere un particolare tributo.
“Incarnava un archetipo che da giovani tutti abbiamo incontrato”
Nella sua consueta rubrica su Il Corriere della Sera, Gramellini ha parlato del ruolo tipico interpretato dalla Smith: una figura che incuteva rispetto, autorità, quasi timore, come molti educatori “severi”: “Incarnava un archetipo che da giovani tutti abbiamo incontrato, avversato e infine rimpianto: la burbera, o il burbero, dal cuore d’oro”; ha detto.
“Il buono con la faccia e i modi del buono lascia perplessi: sarà proprio così o starà recitando? Il cattivo con la faccia e i modi del cattivo risulta respingente e pure inquietante. Ma il ruvido che si rifiuta di dartele vinte e ti tratta da adulto, lo scontroso che non ti spalanca subito il cuore ma ti fornisce le chiavi per aprirlo, ecco, quella è la persona del nostro passato che ricordiamo con più piacere”, ha aggiunto.
L’approccio particolare
“Maggie Smith era la professoressa inflessibile e sardonica a cui credevi di stare antipatico, salvo scoprire che si era battuta con i suoi colleghi per farti avere il voto più alto. Era l’allenatore che ti martoriava di critiche in allenamento, ma in campo era sempre il primo a difenderti”, ha continuato, sostenendo che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo odiato una figura così autoritaria che però, dopo essere cresciuti, abbiamo imparato ad apprezzare se non rimpiangere.