Nel “documento di valutazione” pubblicato dalla Commissione Ue che esamina “il modo in cui gli Stati membri attuano le rispettive strategie nazionali di integrazione” delle popolazioni rom, si legge: “La situazione sta lentamente migliorando”, ma “l’80% dei rom è ancora a rischio di povertà”.
“Si nota una maggiore partecipazione dei rom all’istruzione per la prima infanzia e un calo del tasso di abbandono scolastico”. Eppure resta il problema dell’indigenza, che spesso porta all’esclusione sociale.
Il primo vicepresidente della Commissione commenta: “L’Ue si fonda sui valori della tolleranza e dell’uguaglianza. Tali valori però di fatto non sono ancora riconosciuti a tutti i cittadini europei e questo è inaccettabile. Se vogliamo porre fine ai pregiudizi, alla segregazione e alle discriminazioni di cui ancora oggi i rom sono vittime è necessario che gli Stati membri accelerino gli sforzi per migliorare l’integrazione di tali persone”.
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La commissaria per la giustizia, a sua volta, afferma: “Con il sostegno della Commissione, i governi dell’Ue hanno sviluppato strategie per integrare i rom. Si tratta di un passo importante, ma è solo un primo passo. Il settore più importante è senz’altro l’istruzione. I minori rom dovrebbero poter accedere alle scuole esattamente come gli altri ragazzi”.