I sindacati della scuola, in una nota congiunta, hanno ribadito una delle ragioni della protesta di oggi: «A settembre niente doppi turni, ma barriere di plexiglass dentro le aule? Con gli alunni in classe dentro cabine trasparenti. Lo sciopero non è solo opportuno, ma necessario. La scuola sta vivendo una situazione di assoluta emergenza. Ripartire a settembre presuppone la disponibilità di risorse, investimenti a tutela della salute e della sicurezza di alunni e personale. Per realizzare appieno l’offerta formativa è necessario colmare i tanti vuoti dettati dall’assenza di personale. Anche grazie ai precari la scuola in questi mesi si è reinventata, è andata avanti al risparmio».
La protesta di oggi è per i sindacati una «battaglia di civiltà a difesa del diritto irrinunciabile all’istruzione di tutti i nostri ragazzi, un tema che coinvolge l’intera società: nello scenario che si dipinge per settembre, ogni scuola dovrà far fronte all’emergenza con le poche risorse a disposizione, quasi come se, facendo finta di nulla, si potesse tornare alla situazione di prima».
Ma non solo, i sindacati sono contrari anche agli incontri «clandestini» che tanti docenti stanno organizzando coi propri alunni in occasione dell’ultimo giorno di scuola: «Alcuni dirigenti si stanno impegnando a effettuare un incontro tra docenti, alunni e qualche genitore rigorosamente in spazi aperti. Difficile riuscire a individuare in questa iniziativa l’aspetto educativo, ancora più arduo evidenziarne l’utilità socio-culturale».
«Pensare che tutto stia tornando come prima è sbagliato, sappiamo benissimo che così non è. Queste modalità illegittime (in quanto siamo in fase di sospensione delle attività didattiche) sembrano non tanto educative o di pertinenza della scuola, ma strategie di mercato. Più che un bisogno, assembrarsi è diventata una tentazione».
Un Liceo di Bergamo, la città che, come è noto, è stata il fulcro dell’epidemia di coronavirus, si prepara al rientro di settembre con le nuove regole del distanziamento, collocando i famosi divisori in plexiglass attorno a ciascun banco. «Siamo pronti per gli esami e per il rientro a settembre», commenta il preside
Anche le classi terze e quarte delle scuole professionali del Veneto rientrano in classe per un’intera settimana per preparare al meglio gli esami di qualifica e l’esame per il diploma.
Un ritorno sui banchi rivolto ad una platea potenziale di 6.217 studenti, 5.544 allievi del terzo anno ordinario, 508 allievi del terzo anno duale e 1.615 allievi del quarto anno duale: studenti che potranno beneficiare, prima del 30 giugno, termine dell’attività formativa, di una settimana di ripasso e approfondimento in vista dell’esame.
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