I lettori ci scrivono

Maledetti verbi, a scuola non li studia più nessuno

Che problema questi verbi! L’uso corretto dei tempi verbali da parte degli alunni sta scomparendo per sempre o giacciono in agonia perché ormai non li usa più nessuno. Saper abbinare grammaticalmente un tempo verbale ai modi del verbo quale ad esempio l’abbinamento del modo congiuntivo seguito dal condizionale è per gli studenti un’operazione mentale molto difficile, tanto che, quasi sempre gli studenti abbinano il condizionale ad un altro condizionale.

La colpa è del mancato esercizio di lettura e scrittura assidua dei verbi. Un tempo alla scuola elementare i maestri ci imponevano le fatidiche “gare” dei verbi, ci facevano scrivere pagine e pagine di quaderno con la coniugazìone dei tempi verbali che ripetuti per lungo tempo si “ficcavano” in testa e non li dimenticavamo più.

Nell’era della “Buona Scuola” parlare di “gare” dei verbi nella scuola primaria è assolutamente vietato, è cosa da pazzi, tanto che il docente che dovesse azzardarsi a farlo viene preso per “pazzo”, cioè per un insegnante non aggiornato, che non sta al passo con i tempi. Fatto sta che in passato gli errori grammaticali sui tempi e modi verbali erano meno frequenti e gli studenti prestavano molta attenzione all’abbinamento dei verbi e alla “consecutio temporum”.

Ora, purtroppo, si legge e si scrive poco per cui si utilizzano sporadicamente i verbi. Una cattiva maestra è anche la televisione perché anche al Festival di Sanremo si è detto addio al congiuntivo, a quel maledetto congiuntivo. “Se sarei” invece di “se fossi” è diventata un’abitudine comune al quale nemmeno gli adulti ci fanno più caso. Tra qualche anno scompariranno dalle frasi tutti i verbi e avremo la grammatica del “vuoto” e del “non senso”, o meglio la grammatica “del nulla”.

Mario Bocola

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